Pubblichiamo la presa di posizione di Luisa Carminati, candidata alle Regionali nella lista “Etico, a sinistra per un’altra Lombardia” in merito al manifesto anti adozioni gay, esposto dall’associazione Scienza e Vita sulla bacheca della chiesa dei cappuccini in Borgo Palazzo.
Prima di tutto i bambini e il loro diritto ad essere amati. E’ questa la considerazione che faccio davanti al manifesto di "Scienza&Vita" . Abbiamo ritenuto per secoli che un bambino trascurato o abbandonato potesse essere accolto positivamente da gruppi di adulti monosessuati (ad esempio le suore) oppure misti (le odierne comunità d’accoglienza) purché fosse amato. E ci siamo accorti che a volte nemmeno in alcune di queste situazioni il suo diritto alla felicità era comunque garantito. E abbiamo così imparato che il diritto e il dovere della genitorialità non sono compito esclusivo dei genitori naturali, ma sono comunque una responsabilità sociale, collettiva. Oggi più che mai ce lo insegnano i nonni e le nonne e le figure di educatori che affiancano famiglie e scuole nel far crescere le nuove generazioni. Considero peraltro ingiustificato etichettare il desiderio di una coppia omosessuale di avere un bambino come il capriccio di chi cerca un "giocattolino": come se non conoscessimo altrettanti capricci di coppie "regolari" che cercano il bambino che non hanno avuto e magari ne definiscono anche le caratteristiche somatiche, come se fossero al supermercato…. I bambini e il loro diritto di essere amati vanno presi molto più sul serio e, direi, con molto più amore e meno livore. Occorre procedere con rapidità sulla strada del riconoscimento dei diritti all’esistenza delle coppie omosessuali. Tra le quali ci potrà essere domani anche quello dell’affido o dell’adozione dei bambini. Ma discutendone in maniera civile, non propagandistica. Tenendo al centro il bambino.
Luisa Carminati
candidata alle regionali Etico! a sinistra per un’altra Lombardia
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