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Nuove imposte

Torna l’Ici sulla prima casa Sindaci perplessi e tu? Vota

La proposta l'ha lanciata il premier Monti: reintrodurre l'Ici sulla prima casa. Tre sindaci bergamaschi - di diversi schieramenti politici - spiegano la loro perplessità a questa imposta.

Ici sulla prima casa. Il ritorno con sorpresa dell’imposta comunale sugli immobili. Era stata abolita nel 2008 da Silvio Berlusconi che lo aveva promesso in campagna elettorale, ora sembra tornare ma con qualche aggiunta tecnica che strizza l’occhio al federalismo.

Pare venga reintrodotta sotto forma di Imu (Imposta municipale unica) con due diversi aumenti: il primo in base all’aggiornamento delle rendite catastali, ferme a quindici anni fa; il secondo in modo progressivo in rapporto al numero di immobili posseduti. Una patrimoniale alla Monti, insomma che potrebbe fruttare circa 10miliardi l’anno contro i 3,5 certificati da Giulio Tremonti con la vecchia Ici. L’Ici però fa gola a molti sindaci che in questi anni hanno dovuto fare i conti tra il mancato introito dell’imposta sulla prima casa ed il rispetto del patto di stabilità.

“Non entro nel merito politico della scelta, certamente però l’Ici aiuterebbe le casse comunali anche se Bergamo non avrebbe bisogno di misure simili perché ha un bilancio sano – afferma Franco Tentorio, (Pdl) primo cittadino di Bergamo –. Come amministrazione comunale abbiamo in banca 85milioni di euro che però sono bloccati per permettere allo Stato di mostrare i conti in ordine quando va in Europa: presenta i propri debiti e i nostri crediti”.

Da buon commercialista “senza voler fare il ministro ombra alle finanze” ironizza Tentorio, Monti dovrebbe “preparare un pacchetto unico con tutte le misure per sanare i conti dello Stato, dalla patrimoniale all’Ici, dalla revisione dei licenziamenti al condono fiscale e dire: se lo prendete resto altrimenti me ne vado”.

Di tutt’altro parere Silvana Santisi Saita (Lega) sindaco di Seriate.

“A suo tempo non avrei tolto l’Ici, ma avrei inciso su altre tasse – sottolinea Saita – e poi una volta tolta non si può reintrodurre un’imposta: è disdicevole. Un’altra considerazione che faccio è: con l’aumento dell’Iva, il rincaro della benzina, la mancanza di lavoro, tornare a gravare sul bilancio di una famiglia tassando la prima casa mi sembra davvero una misura sbagliata”.

E se l’Ici desse respiro alle casse comunali? “Bisogna vedere quanto torna di questa imposta da Roma – risponde Saita – il nuovo governo può introdurla e tenerla tutta per sé, per sanare il suo deficit”. Il primo cittadino di Seriate confida poi che ha apprezzato le linee programmatiche di Monti, “anche se ha accennato ai tagli, al ritocco delle pensioni e dell’Ici – rimarca Saita – ma non ha indicato nessuna misura per la crescita. Se ci devono essere sacrifici che siano per tutti e non per

le solite categorie: famiglie, lavoratori e pensionati. Prima come sindaco, poi come madre vivo il problema di far quadrare i conti. Ora occorre crescere, creare occupazione. Abbiamo dato il governo ai poteri forti per risollevare le sorti dell’Italia, ma non dimentichiamo che sono gli stessi poteri che hanno creato quelle condizioni di crisi che oggi ci troviamo a vivere tutti”.
"In Italia si tassa quasi esclusivamente il lavoro e l’impresa, l’Ici è una tassa sul patrimonio, sulla rendita quindi sono favorevole alla reintroduzione – evidenzia Eugenio Cavagnis,(Pd) sindaco di Nembro -. L’Ici è una patrimoniale molto progressiva ed ha il vantaggio di avvicinare le entrate con le spese, i soldi raccolti con l’Ici restano a Nembro e quindi dimostro ancor meglio come li spendo. E’ una vera tassa federalista. Sono favorevole alla sua introduzione, anche se bisognerà osservare come verrà modificato tutto il resto del prelievo fiscale. Nembro per esempio ha deciso di non applicare l’addizionale Irpef proprio per non colpire chi lavora e produce".

E sempre da centro sinistra c’è anche la dichiarazione di Mauro Bonomelli, sindaco di Costa Volpino: “In merito alla reintroduzione dell’ICI aspetto di conoscere modalità e tempi di attuazione, ma da amministratore e cittadino ritengo indispensabile per i Comuni che questa risorsa venga reintrodotta totalmente nelle casse comunali – afferma il primo cittadino dell’alto Sebino -. Reintroduzione che servirebbe per mantenere l’attuale e non per ampliarlo. Auspico che questo periodo di sacrifici che ci attende interessi tutte le realtà della Nostra Nazione: se sacrifici debbono essere che lo siano per tutti.

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