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Referendum

Sanga: “L’Italia non ?? pronta all’avvento del nucleare”

Giovanni Sanga, parlamentare del Partito democratico, andr?? a votare ???S????? a tutti e quattro i quesiti del referendum, come peraltro da indicazioni del suo schieramento.

“Ho seguito da vicino la discussione sul nucleare, il nostro paese ha non è ancora pronto per fare queste scelte”. Giovanni Sanga, parlamentare del Partito democratico, andrà a votare “Sì” a tutti e quattro i quesiti del referendum, come peraltro da indicazioni del suo schieramento. L’attenzione del l’onorevole è però rivolta in particolare all’energia nucleare. Una scelta che l’Italia non potrà affrontare se le premesse sono quelle che hanno portato il governo a ripensare alla legge presentata nei mesi scorsi. “Il referendum sul nucleare ha coinvolto in modo diretto l’opinione pubblica perché riguarda davvero tutti i cittadini. Non è una semplice scelta energetica, ma di sistema, che richiede abilità, coerenza, continuità, consenso. Come si può pensare di iniziare un percorso sul nucleare in un paese come l’Italia che fa fatica a realizzare una galleria internazionale per far passare le infrastrutture? Siamo costretti a mandare i militari. Al di là del referendum in sé, è una questione di premesse che mancano al nostro paese. Basta notare anche il comportamento dell’ex ministro Zaia: fin quando è stato nel governo si è sempre espresso a favore, quando è diventato governatore del Veneto si è affrettato a chiudere le porte all’ipotesi centrale sul territorio regionale. Così hanno fatto tantissimi altri presidenti di Regione”.
Nonostante il centrosinistra viva l’appuntamento referendario come un ulteriore test dopo il successo alle Amministrative, Sanga preferisce concentrarsi sul merito delle domande poste agli italiani. “E’ una grande occasione per tutti i cittadini per riflettere sui contenuti. Non è una questione di sinistra, centro o destra”. Carlo Saffioti, coordinatore del Pdl bergamasco, ha definito il referendum una “clamorosa bufala” in quanto tutto è già stato deciso da governo e corte costituzionale. “Non parlerei di bufala, anzi, i cittadini hanno chiesto di potersi esprimere su temi importanti, che riguardano le condizioni di vita. Quando gli italiani vengono chiamati ad esprimersi non si può parlare di bufala a prescindere”.

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