• Abbonati
Dopo il fallimento

Continua il pellegrinaggio dei “ladri” per avere mobili da Aiazzone fotogallery

Dopo l'assalto dell'1 giugno anche il giorno dopo qualcuno si presenta al magazzino di Pognano per pretendere i mobili. In tanti fregati dal crac, ma commettono un furto. Intervengono i carabinieri.

Prima l’assalto di decine di persone nel tardo pomeriggio dell’1 giugno, poi l’arrivo alla spicciolata, nella giornata successiva. Insomma i carabinieri hanno ancora il loro bel da fare per tenere a bada molte famiglie (ma forse si aggiunge qualche sciacallo) rimaste fregate dal crac di Aiazzone, che si presentano ai magazzini e all’ex punto vendita di Pognano per pretendere mobili e altri arredi. Giustizia fai da te, che per i carabinieri non può che essere furto e violazione di proprietà privata, mentre nei tribunali si decidono le sorti dei beni lasciati in magazzino dal crac della società di arredamento.
Attorno alle 14,30 di oggi, 2 giugno, una pattuglia di carabinieri di Treviglio ha dovuto vedersela, ad esempio con due uomini, italiani, che sono entrati nell’area di Aiazzone proprio mentre i militari facevano un inventario e stilavano un verbale tra i mobili accatastati fuori dal magazzino: la refurtiva che gli stessi militari avevano bloccato il giorno prima congelando l’assalto di duecento persone, tra clienti rimasti fregati, dipendenti, creditori di Aiazzone. Un blitz di massa che raramente si era visto, una forma di giustizia fai da te di fronte alla quale gli stessi militari erano rimasti allibiti.
Il 2 giugno qualcuno torna sul posto. I due uomini italiani bloccati alle 14,30 dicevano ai carabinieri che "bisogna capire la situazione". Ma intanto partono le denunce per furto o tentato furto. Sarebbero state una decina le persone che anche oggi sono state identificate dai carabinieri.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI