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Milano

“Fa caldo, spegnamo i riscaldamenti”

Esplode la primavera: perchè aspettare il 15 aprile per stoppare il calorifero?

caloriferi fotoSpegniamo subito i riscaldamenti, in anticipo rispetto alla scadenza di legge del 15 aprile. E’ una misura antismog, ma anche antispreco. Le temperature superano i 20 gradi, eppure nella maggior parte delle case e degli uffici il riscaldamento continua ad andare. Così si tengono le finestre aperte per raffrescare gli ambienti. I milanesi spendono oltre 350 milioni di euro all’anno per gas e combustibili da riscaldamento (indagine sui consumi delle famiglie del Comune di Milano). Spegnendo i riscaldamenti si risparmierebbero 2 milioni al giorno e si eviterebbero emissioni inquinanti.”
Lo ha detto Edoardo Croci, già assessore all’ambiente del Comune di Milano e presidente di Milanosimuove, comitato promotore dei referendum per l’ambiente e la qualità della vita a Milano.
"Bisogna che i proprietari degli immobili cambino la tipologia di contratto con i gestori degli impianti e i fornitori dei combustibili, passando a “contratti a gradi giorno” in cui il servizio di riscaldamento si paga in base alla temperatura di ogni giorno (se ci sono 20 gradi non si paga nulla) in modo da responsabilizzare i fornitori.
Inoltre in caso di impianti centralizzati la soluzione migliore è la contabilizzazione individuale del calore e la termoregolazione autonoma delle temperature, in modo da responsabilizzare ciascun conduttore. Milano potrebbe renderli obbligatori per prima fungendo da area modello per le norme preannunciate dalla Regione per il 2012 che potrebbero prevedere l’installazione obbligatoria di termoregolatori nei singoli ambienti.
Il rapido sviluppo in corso della rete di teleriscaldamento, che nel 2012 raggiungerà oltre mezzo milione di abitanti consentirà inoltre l’eliminazione delle caldaie sia individuali che condominiali, con un forte impatto positivo sulla riduzione delle emissioni, oltre che dei costi.
Se è vero che fino al 15 aprile la legislazione nazionale consente di tenere accesi i riscaldamenti, è anche vero che richiede di non superare i 20 gradi (+2 di tolleranza). E’ opportuno che gli amministratori condominiali e gli altri gestori degli impianti interrompano l’erogazione di calore e il Comune rafforzi i controlli.”

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