• Abbonati
Procura

Sette consulenti per tradurre la frase di Fikri

Quando gli è stata fatta sentire l'intercettazione in dialetto marocchino, l'uomo ha riconosciuto la sua voce ma ha negato che alla frase "potesse essere attribuito il significato riportato nel verbale di trascrizione agli atti del provvedimento".

Nel corso delle indagini il cellulare di Fikri era stato messo sotto controllo perchè l’uomo si trovava nel cantiere dove Yara è presumibilmente passata il giorno in cui se ne sono perse le tracce. Il 3 dicembre, Fikri ha contattato un’utenza, alla quale però nessuno ha risposto: «Dopo qualche squillo – si legge nella richiesta di convalida del fermo – si attivava la segreteria telefonica, ma nel frattempo si udienza Fikri in tono accorato e angosciato invocare Dio e chiedere perdono nei seguenti termini: ‘Perdonami Dio… Non l’ho uccisa io… Ascoltami Dio, Ascoltami…»’. Gli ulteriori accertamenti compiuti dai carabinieri su vari aspetti – tra cui il fatto che Fikri, dopo essere sentito dagli investigatori e aver detto loro di essere in partenza per il Marocco, aveva fornito agli stessi militari ai fini del suo eventuale rintraccio «un’utenza telefonica completamente diversa» da quella fornita alla fidanzata – hanno consentito di «ritenere la sussistenza di una calamità indiziaria» rispondente ai criteri previsti dalla legge per chiedere la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere dell’ indagato. Nel corso dell’udienza di convalida, però, Fikri ha fornito «su ogni circostanza sottoposta alla sua attenzione – si legge nel provvedimento del gip – una ricostruzione alternativa a quella esposta nel provvedimento di fermo, negando ogni suo coinvolgimento nelle ipotesi di reato contestategli». In particolare, quando gli è stata fatta sentire l’intercettazione in dialetto marocchino, l’uomo ha riconosciuto la sua voce ma ha negato che alla frase «potesse essere attribuito il significato riportato nel verbale di trascrizione agli atti del provvedimento», spiegando che la frase era diretta a una persona che stava cercando di contattare per riavere una somma di denaro che gli aveva prestato. Tra l’altro ha detto di non aver pronunciato la parola «quella» e la parola «uccisa». Lo stesso pubblico ministero ha quindi prodotto quattro verbali di traduzione effettuati nella tarda mattina del 6 dicembre e la frase tradotta da tutti i consulenti, anche se con sfumature diverse, è del tipo: ‘Dio, Dio, perchè non rispondi…«.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI