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Il caso

“Il Comune non conceda la sala pubblica a Forza Nuova”

L'ordine del giorno riguarda l'iniziativa "Le nozze di Sodoma", organizzata dal circolo culturale ordine futuro e in programma sabato 3 luglio luglio alla sala ex scuderie in via Borgo Palazzo.

"Non concedete la sala comunale a Forza Nuova". L’appello è lanciato dai gruppi consiliari di Verdi, Lista Bruni, Partito democratico, Italia dei valori e Udc. L’ordine del giorno riguarda l’iniziativa "Le nozze di Sodoma", organizzata dal circolo culturale ordine futuro e in programma sabato 3 luglio alla sala ex scuderie in via Borgo Palazzo. Un appuntamento che si terrà non a caso lo stesso giorno in cui a Treviglio il movimento contro l’omofobia sfilerà per le strade della città bassaiola. Un incontro, si legge nella presentazione sul sito del movimento politico di Roberto Fiore, "per scoprire e spiegare le ragioni profonde per una chiara ed inequivocabile scelta a favore di un istituto, quello familiare, segnato, oggi più che mai, da continui e ripetuti attacchi tesi a travisarne identità e funzione e perciò lesivi di una sana e retta convivenza del consorzio civile.
Un’occasione per contrastare quanti, desiderando promuovere un evanescente cultura dell’edonismo e tutelare tristi alternative ad una società naturale, sono disposti a minare quel diritto alla critica ed espressione che è fondamento della nostre libertà civili".
Il testo presentato dai consiglieri di opposizione chiaro: l’amministrazione non può concedere spazi pubblici "alle iniziative neofasciste". "L’alternativa alla discriminante antifascista è stata argomentata dal sindaco Franco Tentorio in occasione della concessione della sala Galmozzi al gruppo neofascista Casa Pound – si legge nell’ordine del giorno -: il comune non dovrebbe mai entrare nel merito delle iniziative, ma autorizzare tutte le richieste. Evidentemente non può essere così. Chi sarebbe mai d’accordo a concedere una sala comunale ad un gruppo che incita al razzismo e alla xenofobia? La mancata autorizzazione dello spazio pubblico da parte della Giunta alla mostra I baci rubati ha sconfessato immediatamente la coerenza di Tentorio e del suo ragionamento. Per questo motivo chiediamo al sindaco di revocare la concessione".

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