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L'intervista

Ceravolo: “Stagione storta, ma un po’ di fretta in certe scelte”

L'esterno calabrese ripercorre l'annata della squadra nerazzurra: "E' stato frettoloso l'esonero di Gregucci. Conte bravo ma con troppa personalit??".

Per buona parte di stagione è stato uno dei protagonisti della squadra nerazzurra. Dopo l’esonero di Gregucci e l’arrivo di Conte sulla panchina bergamasca, Fabio Ceravolo era riuscito a ritagliarsi un posto di primo piano nell’ innovativo scacchiere del tecnico salentino: “Ci sono rimasto molto male quando Conte se ne è andato –racconta il giocatore calabrese– perché con lui avevo trovato una certa continuità, e stavo migliorando le mie prestazioni. Per rendere al massimo un giocatore, io in particolare, ha bisogno di avere fiducia intorno. Grande merito però va anche a Gregucci, che mi ha reinventato nel nuovo ruolo di esterno di centrocampo. In avanti c’era troppa concorrenza per trovare spazio. Con Mutti poi non ho più giocato molto e all’inizio un po’ ne ero arrabbiato, ma dopo i risultati hanno iniziato ad arrivare e tutto è passato. Peccato non sia bastato però”. Già, un’annata sfortunata, iniziata male e finita peggio. Complici forse anche alcune decisioni sbagliate: “Penso che nella scelta dell’esonero di Gregucci forse ci sia stata un po’ troppa fretta. Nelle prime quattro partite, anche se mancavano i risultati, non stavamo facendo male. In fondo sarebbero bastate due vittorie per risollevarci e, considerando anche il turno infrasettimanale in casa, potevamo magari aspettare a cambiare. Poi è arrivato Conte, con un modulo del tutto inedito, forse un po’ troppo per noi. Però poi i risultati stavano arrivando. Purtroppo lui aveva un carattere forte, e alcune sue scelte non sono state digerite all’interno dello spogliatoio. E alla fine ha commesso un grave errore reagendo contro i tifosi”. Tifosi che adesso protestano e pretendono chiarezza da parte della società sull’orientamento per il futuro: “In questi giorni abbiamo capito chiaramente che vogliono un cambio ai vertici. Forse se ci fossimo salvati la cosa sarebbe stata diversa, e non saremmo arrivati a questo. Per questo penso che molte responsabilità di questa situazione siano soprattutto nostre. E domenica contro il Palermo cercheremo quanto meno di lottare, e magari vincere, per loro. Anche se non conta più nulla ormai. Mi hanno colpito molto domenica scorsa quando son venuti numerosi fino a Napoli per starci vicino in una partita così delicata. Difficile trovarne come loro in giro”.Una situazione poco chiara in società, che magari rischia di influire anche nelle scelte di qualcuno di voi per la prossima stagione: Non so i miei compagni cosa faranno, ma certamente anche noi all’interno dello spogliatoio preferiremmo che la cosa fosse chiarita. Sul futuro posso dire che io ho già parlato con la società, e abbiamo il comune intento di proseguire su questa strada. Loro vogliono riscattarmi e io voglio continuare a vestire questa maglia, sperando magari di trovare maggiore spazio in B anche in base a chi siederà in panchina”.

 

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