“II Comune di Brignano bocciato per la Bossi-Fini”

Il Comune di Brignano, amministrato dalla Lega dal 1999, è stato bocciato dal Tribunale del Lavoro per le sue ordinanze contro gli immigrati per l’accesso ai Servizi sociali, anche sulla base della legge Bossi-Fini. A spiegarlo è stato questa mattina (4 dicembre) l’avvocato Alberto Bertuletti, tra i legali che hanno curato il ricorso contro le ordinanze. “In estrema sintesi – ha commentato Bertuletti – il ricorso è stato presentato al Tribunale del Lavoro perché si tratta di un ricorso speciale, assimilabile ad un procedimento cautelare, e la materia trattata è di tipo previdenziale. Sostanzialmente la sentenza è arrivata in base al decreto 215 del 2003 contro la discriminazione, ma anche in base alla legge Bossi-Fini sull’immigrazione, che disciplina l’accesso al trattamento assistenziale e i servizi che gli enti devono erogare senza poter imporre discriminazioni”. La legge dura contro l’immigrazione che punisce, quindi, un Comune dal polso di ferro contro gli immigrati. La sentenza del Tribunale del Lavoro è stata commentata anche da Mimma Pelleriti, della segreteria provinciale Cisl: “Per noi è chiaro che l’interlocutore per le Politiche sociali non deve essere, solitamente, il tribunale. Ma ci siamo rivolti al giudice solo dopo l’atteggiamento di chiusura del vicesindaco di Brignano Giuseppe Ferri, che da sindaco aveva emesso le ordinanze. Chi ha presentato ricorso tramite le associazioni e i legali aveva scritto una lettera all’amministratore brignanese, che però non aveva risposto. Ci auguriamo che tutti i sindaci comprendano che le politiche sociali, soprattutto in questa fase di pesante crisi economica, dovrebbero tendere alla coesione sociale e alla solidarietà, non certo alla discriminazione”.