Nessuna cimice sotto la scrivania, semmai una talpa all’interno della giunta. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, la soluzione del mistero di Azzano San Paolo va cercata nella ristretta cerchia di collaboratori del sindaco. Qualcuno, presente a quella seduta, avrebbe azionato a tradimento il tasto di registrazione del telefonino, per andare poi dal farmacista del paese e fargli ascoltare lo "scottante" contenuto. Perchè a lui? Semplice, perché l’argomento della riunione fu proprio l’eventuale apertura di una seconda farmacia. L’intento di chi ha carpito furtivamente la discussione era presumibilmente quello di mettere il sindaco Simona Pergreffi in forte imbarazzo di fronte al titolare dell’unica (per ora) farmacia esistente, per ragioni ancora da chiarire, forse in nome di un rapporto di amicizia rivelatosi più forte dell’appartenenza politica. Un gesto probabilmente più maldestro che doloso. E di sicuro più una questione personale che politica.
Quella che sembrava una vicenda di spionaggio, vista anche l’importanza dei progetti immobiliari che investiranno Azzano nel prossimo futuro (Polo del lusso su tutti), pare quindi sgonfiarsi e ridursi a una piccola bega basata su antipatie e rivalse. Che però ora potrebbe anche avere ripercussioni politiche, oltre che penali. Le conseguenze potrebbero infatti andare ben oltre le intenzioni del fantomatico "registratore", la cui identità oltretutto sarebbe stata scoperta dallo stesso sindaco. Simona Pergreffi potrebbe aver indetto la conferenza stampa anche per far uscire allo scoperto l’infido ascoltatore, per fargli capire di averla fatta grossa. Per saperne di più, non resta che attendere la prossima puntata dell’intrigo.
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