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Lettera al sindaco

Dalmine e la pace: “L’associazione non è di parte”

La presidente del Coordinamento provinciale bergamasco Enti locali per la Pace, Barbara Ghisletti, ricorda al primo cittadino che ha ritirato l'adesione del Comune al gruppo le iniziative svolte in questi anni per educare alla pace

Sono venuta a conoscenza del fatto che il Comune di Dalmine ha ritirato la sua adesione al Coordinamento Nazionale e Provinciale degli Enti locali per la Pace.
Dispiace che tale decisione sia stata presa dalla Sua Amministrazione senza neanche il minimo contatto con il Coordinamento Provinciale, ne avrei volentieri discusso con Lei e con la Sua Giunta, senza la pretesa di convincere, ma con l’assoluta certezza di poter motivare e presentare al meglio il lavoro fatto sino ad oggi dal Coordinamento Provinciale degli Enti Locali per la Pace.
Purtroppo la nostra Associazione è spesso vittima di pregiudizi che la vedono come un’Associazione schierata partiticamente e sinceramente non se ne vede il motivo.
Quale di queste iniziative intraprese dal Coordinamento Provinciale Bergamasco in questi anni Le sembrano di sinistra piuttosto che di destra (per dirla con Gaber…)?:
– Interventi in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e la Consulta studentesca per portare nelle scuole donne e uomini provenienti da paesi in cui i Diritti Umani sono in continuo rischio (Africa, Israele e Palestina, rappresentanti del popolo Sarawi…). Testimonianze vere ed emozionanti che per i ragazzi che hanno avuto la fortuna di partecipare a questi incontri sono state un’esperienza unica e fondamentale.
– Interventi nelle scuole su temi quali gli obbiettivi del millenio, l’acqua come risorsa di tutti e bene comune, Diritti Umani, le responsabilità di tutti per costruire la Pace…
– Tavoli di lavoro nei vari Comuni per proporre e diffondere buone pratiche d’Amministrazione: acquisti verdi, interventi eco sostenibili, consumo responsabile, ecc ecc.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma non è mia intenzione fare un noioso elenco di inziative, che forse, per chi non è stato coinvolto ed ignora il lavoro fatto fino ad oggi, non avrebbero particolare valore.
Mi preme farLe sapere che il nostro Coordinamento è nato perchè molte Amministrazioni Comunali da alcuni anni hanno avviato un processo molto lungo e complesso. Un cammino che ha già dato molti frutti. A livello politico-amministrativo gli Enti Locali hanno assunto sempre più il ruolo di istituzione “vicina” ai cittadini, cercando di interpretare al meglio bisogni e nuove sensibilità, cercando di stimolare una riflessione sui modelli di sviluppo e sugli insostenibili squilibri tra nord e sud del mondo.
Le Amministrazioni Locali hanno aumentato il proprio impegno per la Pace: avviando percorsi di educazione rivolti alla cittadinanza, in particolare agli studenti, e progetti di cooperazione e solidarietà internazionale. Molte di esse hanno deciso di aderire al Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace (che riunisce circa 600 Istituzioni in Italia) e di creare contemporaneamente delle reti locali a supporto di progetti spendibili all’interno del proprio territorio, con la volontà di realizzare progetti in rete, superando la “logica dei campanili”.
Queste alcune delle motivazioni che hanno spinto i nostri comuni a creare questo Coordinamento Provinciale Bergamasco degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani,
Un impegno politico, che va al di là degli schieramenti di partito e che trova invece la sua ragione d’essere in precise finalità ed obiettivi che vengono esplicitati nello statuto che i nostri Consigli Comunali hanno approvato e che allego alla presente.
In questi primi anni di attività abbiamo lavorato in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale e le scuole di Bergamo e provincia, con la Tavola della Pace di Bergamo, con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e abbiamo portato avanti progetti su alcune macro direttrici: l’educazione alla Pace, la promozione dei Diritti Umani, le diffusione elle “buone pratiche d’amministrazione, la cooperazione internazionale.
Mi sembrano impegni ed obbiettivi che potrebbero essere condivisi anche dalla Sua Amministrazione.
Sig. Sindaco spesso sentiamo dire “tutti siamo per la Pace” , “tutti lavoriamo per la Pace” e varie sul tema, in questi anni ho capito che spesso si tratta di frasi-alibi, che nascondono in realtà il fatto che la Pace ed il rispetto dei diritti umani vengono considerata un argomento di secondo piano e non uno doveri delle Amministrazioni Locali. L’adesione al Coordinamento obbliga le Amministrazioni a porsi precisi obbiettivi e finalità e soprattutto consente alle Amministrazioni di lavorare in rete, di condividere risorse ed esperienze.
Un cordiale saluto nella speranza di poter fare in futuro la Sua conoscenza e di avere l’occasione di parlare personalmente con Lei sui temi accennati in questa breve missiva.
Barbara Ghisletti
Presidente Coordinamento Provinciale
Bergamasco Enti Locali per la Pace

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