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Formazione

Il legno va quando il design ?? “made in Bergamo”

La Scuola professionale per operatori nelle industrie del legno "sforner??" i primi diplomati nel 2009 e gi?? si pensa a un'istituto simile a Treviglio. Gli industriali bergamaschi: "Il settore del legno tiene grazie alla creativit?? e all'innovazione delle nostre aziende".

Ha tre anni di vita e conta tre classi per un totale di circa 60 alunni che si specializzeranno nella lavorazione del legno. E’ la Scuola professionale per operatori nelle industrie del legno, un modello che piace, tanto che potrebbe essere replicato anche a Treviglio, come ha spiegato Osvaldo Belotti, presidente del Gruppo legno di Confindustria Bergamo: “Non si tratterebbe di una copia della scuola già esistente, ma di un anno di specializzazione dedicato in particolare all’intarsio del legno, anche se per il momento si tratta solo di una proposta”. Una proposta arrivata dalla Fondazione Bucintoro durante la conferenza svoltasi lunedì 24 novembre per presentare il programma del terzo corso della Scuola, a cui hanno preso parte alcuni imprenditori del settore. E se le lezioni pratiche si svolgono al Museo del falegname Tino Sana di Almenno San Bartolomeo, la parte teorica si tiene all’Abf di Curno, l’Azienda bergamasca di formazione della Provincia di Bergamo, ma da quest’anno sarà interamente finanziata dalla Regione Lombardia per un contributo pari a circa 100mila euro all’anno. A frequentarla sono in maggioranza ragazzi, di cui diversi extracomunitari, occupandosi fra l’altro di disegno industriale e dell’aspetto della verniciatura del legno con la possibilità di effettuare stage in alcune aziende orobiche del settore associate a Confindustria. Lo sbocco lavorativo? “Con la fine del terzo anno si consegue un attestato riconosciuto a livello europeo – ha detto Belotti – ed è importante sapere che il settore del legno offre diverse possibilità, confermandosi un comparto vivace in Bergamasca”. La crisi non sembra avere grosse ripercussioni sul settore del legno del nostro territorio con l’80% circa delle aziende che riescono a stare sul mercato, secondo Belotti, dove sono richiesti bancali, ma anche oggetti di arredamento di alto design. E Confindustria Bergamo conta circa 70 aziende del settore associate per un totale di 2900 dipendenti, che guardano soprattutto ai mercati dell’Est Europa. “Il made in Italy inteso come alta tecnologia, innovazione e prodotti esclusivi, è sempre apprezzato – ha continuato Belotti – ed è la creatività il segreto del successo delle nostre aziende”.   

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