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Mapello

Alla Freni Brembo rottura sindacale sulla cassa integrazione

In discussione l'accordo sulla cassa integrazione ordinaria e sulla gestione di 200 contratti a termine in scadenza entro fine anno. Ferie, permessi retribuiti e tredicesima dividono i sindacati. Fiom: prima le assemblee con i lavoratori, poi decidiamo se firmare.

Divisione fra i sindacati durante l’incontro convocato giovedì 23 ottobre alla sede di Confindustria Bergamo per definire un accordo sulla cassa integrazione ordinaria e sulla gestione di 200 contratti a termine in scadenza alla Brembo. L’azienda aveva già deciso di richiedere la cassa integrazione ordinaria per una settimana per 310 dipendenti della divisione dischi di Mapello (su un totale di circa 400) e per altri 120 della fonderia ghisa per 5 settimane a partire dal 3 novembre. Richiesta che, come è emerso dal tavolo sindacale, dal 17 novembre e per cinque settimane sarà estesa anche a 150 dipendenti della fonderia di alluminio di Mapello, che in totale conta circa 300 lavoratori. Azienda e sindacati erano poi già d’accordo sull’offrire delle tutele ai lavoratori con contratti a termine in scadenza, una su tutte la creazione di una lista in cui inserire i nominativi di questi lavoratori per dare loro la precedenza per un anno in caso di eventuali assunzioni da parte della Brembo: si è ora convenuto che il periodo venga esteso a 18 mesi. Per quanto riguarda invece la questione di trasferimenti dal sito di Mapello ad altri stabilimenti Brembo, si è concordato che si seguiranno i criteri di volontarietà del dipendente e si terrà conto del suo comune di residenza e della professionalità del lavoratore. Inoltre Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno chiesto garanzie per circa 600 dipendenti su ferie, permessi retribuiti e tredicesima in aggiunta alla cassa; garanzie che l’azienda si impegna a mantenere, ma che per il momento non vuole mettere nero su bianco. Proprio su questo punto si è verificata una divergenza di vedute fra la Fiom-Cgil, che non ha voluto firmare il verbale di accordo, al contrario di Fim-Cisl e Uilm-Uil che ritengono comunque positive le soluzioni raggiunte e hanno così firmato l’intesa. "Non c’è rottura con gli altri sindacati – ha precisato Giuseppe Severgnini della Fiom – semplicemente vogliamo sottoporre le soluzioni prospettate dall’azienda alle assemblee dei lavoratori prima di firmare il verbale di accordo. Questo non significa certo che ci chiamiamo fuori, al contrario continueremo a partecipare ai tavoli sindacali e se i lavoratori saranno d’accordo, apporremo senza problemi la nostra firma". Mentre le assemblee dei lavoratori prenderanno il via venerdì 24 ottobre nel sito di Curno, lunedì 27 a Mapello e successivamente a Stezzano, fra azienda e sindacati si prevedono ancora due incontri prima della fine dell’anno.

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