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Scenari politici

Valerio Bettoni comincia a scoprire le carte: bacchetta la Lega e lavora ad una lista civica fotogallery

Il presidente uscente della Provincia alla Festa del Partito della Libert?? si ?? detto disponibile a continuare la collaborazione con le forze che lo hanno sostenuto finora, ma ha invitato i leghisti a scegliere se vogliono essere partito di lotta o di governo.

Sabato sera il Presidente della Provincia Valerio Bettoni è intervenuto alla festa del PdL. Rispondendo alle domande che gli sono state poste, ha ripercorso in sintesi questi anni alla guida di via Tasso, delineando anche un quadro della situazione e delle prospettive politiche, i rapporti con gli schieramenti, gli scenari che si avvicinano. Ecco i passaggi principali del suo intervento durante il quale ha anche anticipato la sua disponibilità a creare una lista civica a suo nome a sostegno del centrodestra.

STABILITA’ E CONTINUITA’ sono fondamentali per governare situazioni importanti e decisive quali quelle che abbiamo messo in campo per la crescita della bergamasca. Per governare efficacemente si devono mettere d’accordo tanti e diversi soggetti istituzionali (Unione Europea, Governo nazionale, Regione, Comune, una miriade di enti pubblici e operatori privati) e si devono trovare le risorse su tanti e diversi tavoli. I tempi di realizzazione dei grandi interventi sono drammatici in un paese che è lento, frammentato, contrastato, sempre in continuo ripensamento. Con la stabilità abbiamo potuto per dieci anni seguire una linea di marcia retta e continua, su obiettivi alti sempre condivisi dalla maggioranza e spesso anche dalle minoranze, senza crisi o particolari tensioni nella dialettica politica che ne fermassero il cammino.
 
QUADRO ALLEANZE E RAPPORTI CON LA LEGA – La Lega è più capace di sollevare la protesta e il malcontento che operare insieme ai possibili alleati per risolvere le situazioni. E quando è in maggioranza vuole comandare solo con i suoi uomini in testa. Deve risolvere la sua contraddizione tra essere partito di lotta o partito di governo. Inoltre la sua visione è ancora di paura e di chiusura nelle valli mentre la società e l’economia bergamasca danno il meglio di sé nell’apertura all’Europa e nella qualità competitiva per vincere le sfide della globalizzazione. La valorizzazione dell’autonomia degli enti locali e del ruolo di programmazione territoriale della Provincia possono essere praticate già da adesso come abbiamo cercato di fare dando risposte concrete ai problemi del territorio. Non ci siamo limitati a predicare il federalismo e l’autonomia, ma li abbiamo praticati operando e trovando le risorse necessarie ad un territorio che vuole e può crescere.
Squadra che vince e produce non si cambia, anche se la squadra di governo per la Provincia potrebbe essere inevitabilmente diversa per i limiti di mandato. Il centrodestra bergamasco vede le componenti innovatrici del PDL trovare sintesi ed alleanza con i valori riformatori di una ancor forte cultura democratico cristiana che ha trovato nell’autonomia locale forte consistenza di tenuta e di intreccio relazionale con una cultura e con capacità di governo che consentono di trasformare in opere, progetti, cantieri, realizzazioni un progetto molto ambizioso tutto orientato alla modernizzazione competitiva, senza lasciare indietro nessuno in un rilancio di valori di sussidiarietà e solidarietà. Questa visione, questi valori e queste opere vanno confermate, completate e rilanciate indipendentemente da chi sarà alla guida della provincia, la cui attuale esperienza non sparisce di certo ma continuerà ad essere una importante e determinante presenza. Tocca poi alla Lega aggregarsi o meno a questo processo, a questo progetto robusto e in corsa da dieci anni, mettendo da parte tentazioni egemoniche o di contrapposizione ad una visione che è l’unica possibile e da tutti ritenuta decisiva.
 
VERSO QUALI EQUILIBRI – La Provincia in questi dieci anni ha assunto con autorevolezza ed efficacia il ruolo di ente programmatore di area vasta, capace di indicare a tutto il territorio e a tutta la società un percorso comune da compiere al cui interno le capacità individuali e i meriti trovano realizzazione e sintesi nell’interesse pubblico. In una situazione in cui un milione di abitanti vivono in prevalenza in comuni di piccole dimensioni e con una miriade di attività, di associazioni e di piccole e medie imprese, la necessità di fare sistema può trovare concrete realizzazioni solo in una provincia che funziona, che indirizza, che programma, e che è lungimirante. Siamo ora pronti e meglio organizzati per applicare quel federalismo fiscale, tanto atteso quanto necessario, per completare nella responsabilità di spesa il federalismo istituzionale che abbiamo avviato.
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