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A romano

Banda di ragazzini lancia pietra verso la finestra di un appartamento: donna ferita alla testa

Una bravata di una baby gang avrebbe potuto costare cara a Grazia Scotti, 36 anni. Per lei prognosi di sette giorni con trauma cranico: "Che spavento"

Una bravata di una banda di ragazzini avrebbe potuto costare cara a una giovane donna di Romano di Lombardia, colpita di striscio alla fronte da una pietra lanciata verso la finestra del bagno in cui si trovava.

E’ successo nella serata di venerdì 10 agosto nella cittadina della Bassa, all’interno di un appartamento al secondo piano di una palazzina in via Filarmonici. Mancano pochi minuti alle 23 quando Grazia Scotti, 36 anni, titolare di un’agenzia pubblicitaria e candidata alle ultime elezioni regionali con il Movimento 5 Stelle, apre la finestra del bagno. L’abitazione è quella del suo compagno, Luca Maria Valcarenghi.

La donna sta per tornare in salotto con lui, quando avverte un colpo alla testa. Guarda a terra e nota una pietra grossa quanto il palmo di una mano che cadendo si frantuma in cinque pezzi.

La 36enne sente un dolore al capo. Si affaccia alla finestra e vede un gruppo composto otto ragazzini tra i dieci e dodici anni fuggire di corsa. Dopodiché si guarda allo specchio e nota alcuni graffi sulla fronte.

Spaventata, chiama il fidanzato e con lui si reca al pronto soccorso dell’ospedale di Romano. Dopo le cure dei medici, viene dimessa con una prognosi di sette giorni e un trauma cranico.

“Per fortuna non sono stata colpita in pieno, altrimenti le conseguenze sarebbero state ben più gravi per me – racconta Scotti il giorno dopo, ancora sotto shock – . Questo perché quando la pietra è arrivata in casa mi ero appena spostata dalla finestra. In ogni caso mi rimane un grosso spavento e una sensazione di insicurezza anche all’interno di un’abitazione”.

La donna lunedì si recherà in caserma a Romano e presenterà denuncia ai carabinieri: “Non voglio che questo episodio resti impunito – prosegue – . Anche perché ne ho parlato con alcuni vicini e so che questi ragazzini hanno lanciato altri sassi. Chissà se avessero colpito un neonato o un anziano come sarebbe andata”.

“Mi chiedo anche come abbiano fatto a centrare una finestra al secondo piano. Magari avevano una fionda. E pensare che ai miei tempi al massimo suonavamo i citofoni e fuggivamo. Mi piacerebbe – conclude la 36enne – conoscere i genitori di questi piccoli incivili, per capire come sono stati educati”.

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