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Sul web

Youtubers, gli “insegnanti” della Generazione Zeta: quando tutto è a portata di tutorial

Per coloro che non hanno conosciuto il Novecento la ricerca dei dati cognitivi è più veloce, anzi immediata, a chilometro zero: nessun costo, nessuna necessità di muoversi da casa

Una volta, non molto tempo fa, per trovare risposta a dubbi e domande si andava in biblioteca, si consultavano con mano libri ed enciclopedie. Nel mondo fatto di carta, anche i giornali erano la prima fonte di conoscenza, per giovani e adulti. Oggi, nell’era del web 2.0 le cose sono cambiate notevolmente, soprattutto per la generazione Zeta.

Per coloro che non hanno conosciuto il Novecento la ricerca dei dati cognitivi è più veloce, anzi immediata, a chilometro zero: nessun costo, nessuna necessità di muoversi da casa. Da Wikipedia, enciclopedia on-line, non sempre attendibile, siamo passati a YouTube.

Non sai come cucinare una particolare ricetta o come ricamare l’uncinetto? Nessun problema, troverai sicuramente un video tutorial pronto per essere visto. Pillole di sapere completamente gratuite e veloci da ingerire. C’è n’è di tutti i tipi: tutorial su come truccarsi o acconciarsi i capelli, come riparare la batteria di un telefonino, come imparare a suonare la chitarra o il pianoforte. Dalle passioni e hobby, al dovere: non pochi studenti, liceali ed universitari, cercano su YouTube chiarimenti in merito a concetti di studio di non facile comprensione. Ripetizioni frontali a costo zero, davanti allo schermo del pc o del tablet.

In occasione delle elezioni del 4 marzo scorso, si sono moltiplicati i video tutorial riservati alla modalità di voto. Alle voci “come votare” compaiono tantissimi video con milioni di visualizzazioni: molti i giovanissimi che si sono informati tramite questo social. Senza nulla togliere a coloro che di propria iniziativa filmano e montano video ben strutturati, questo tipo di informazione ha pro e contro. Sicuramente si tratta di una modalità accessibile a tutti, anche a chi ha poco tempo, un modo smart per stare sempre sul pezzo. Per quanto riguarda l’affidabilità, talvolta è discutibile. È sempre meglio informarsi dalle fonti ufficiali, come dal sito del Ministero e dai giornali. È preoccupante sapere che le nuove generazioni non prendano in considerazioni la stampa – cartacea ed online – come primissima fonte di informazione.

È anche vero che il mondo dei social, di cui YouTube è una parte importante, è maggiormente agibile non solo per chi cerca informazioni, ma anche per chi le vuole creare. Si tratta di una realtà permeabile a tutti, diversamente dal mondo dell’editoria. Non solo, è innegabile la fortuna di queste piattaforme. Tra i tanti esempi di storie di successo c’è quella di Clio Zammateo, truccatrice divenuta celebre attraverso il canale YouTube “Clio Make Up”, a cui è collegato l’omonimo blog. Lei è stata tra le prime in Italia a sperimentare la rivoluzionaria professione dello youruber7blogger. Con impegno e professionalità è stata in grado di sfruttare a pieno le nuove vie di comunicazione, trovando una fortuna immensa. Ora è mamma e donna realizzata che ama profondamente il proprio lavoro: è partita da una piccola stanza per arrivare a diventare una accreditata truccatrice nella Grande Mela.

L’utilizzo intelligente e critico di questo canale è possibile. Ma non si può prescindere dal seguire sempre e comunque le fonti ufficiali, più accreditate di notizie, soprattutto in ambito politico e di attualità. A maggior ragione se si pensa al probabile triste destino a cui parrebbero destinati alcuni social, in primis Facebook e YouTube. I dati parlano chiaro: calano gli utenti e la popolarità. I più giovani si rivolgono al nuovo social del momento, Instagram che si basa sulla condivisione di fotografie e brevi video. Diminuiscono le parole ed aumentano i fraintendimenti e le imperfezioni nell’informazione. Per sopperire ad un modo di comunicare senza parole bisognerebbe introdurre dei programmi, nelle scuole come nelle università, volti a promuovere la corretta informazione tramite giornali e fonti ufficiali.

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