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Il caso

A Dalmine 7 migranti, il sindaco: “Accoglienza ok ma non sempre nei soliti Comuni”

Il primo cittadino ha ribadito la propria convinzione nell'aver aderito al progetto SPRAR ma chiede al Prefetto che la problematica dell'accoglienza venga gestita con il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni.

“Ok all’accoglienza, ma serve il coinvolgimento di tutti i Comuni”: con un pizzico di amarezza il sindaco di Dalmine Lorella Alessio annuncia l’arrivo sul suo territorio di sette donne richiedenti asilo, invitando a una riflessione complessiva su tutto il tema della gestione delle persone titolari di protezione internazionale o umanitaria nell’ambito del progetto SPRAR.

“In data 6 novembre 2017, con una telefonata, il Prefetto di Bergamo mi annunciava l’arrivo di quindici persone, donne e bambini, richiedenti protezione internazionale, in una struttura gestita dalla società Lia s.r.l. e sotto la piena responsabilità e disponibilità della stessa Prefettura – spiega il sindaco – Nella mattinata del 9 novembre sono arrivate sette donne. Il Comune di Dalmine, con altri comuni limitrofi, è da tempo impegnato nell’accoglienza di persone titolari di protezione internazionale o umanitaria nell’ambito del progetto SPRAR, finanziato dal Ministero degli Interni”.

Il primo cittadino dalminese, in una lunga nota, ha spiegato i pregi del progetto e ribadito la propria convinzione nell’aver aderito ma chiede che ci sia più collaborazione da parte dei colleghi: “Questa amministrazione ritiene che la scelta dello strumento dello SPRAR messo a disposizione dalla legge sia enormemente migliore di qualunque decisione di imperio poiché consente di governare la gestione del flusso migratorio nella logica della cosiddetta accoglienza diffusa e della integrazione dei rifugiati richiedenti protezione internazionale.

Ad oggi questa modalità di intervento ha dato risultati tangibilmente positivi sia sotto il profilo della sicurezza che dell’orientamento e integrazione nel territorio dalminese delle persone coinvolte. 

Sulla base di questi presupposti, quindi, con lettera spedita lo stesso 6 novembre, ho nuovamente richiesto alla signora Prefetto di insediare quel tavolo di lavoro e concertazione, già chiesto con gli altri sindaci l’estate appena trascorsa, con l’intento di intrecciare una piena collaborazione con tutte le Istituzioni, primi fra tutti i Sindaci dei Comuni chiamati poi a gestire in concreto le problematiche che dovessero insorgere sui propri territori. 

Per quanto riguarda la situazione contingente di Dalmine, ho dunque richiesto alla Signora Prefetto che, alla luce dei nuovi arrivi, si faccia promotrice di incontri periodici fra l’Amministrazione Comunale, la società Lia che ha messo a disposizione lo stabile e la cooperativa Pugno Aperto, che attualmente gestisce il progetto SPRAR in accordo con gli altri Comuni limitrofi.

La mia Amministrazione si augura che la propria voce non rimanga inascoltata e che la problematica dell’accoglienza venga d’ora innanzi gestita con il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni Comunali e non soltanto di quelle che già, con sacrificio, sono impegnate a fronteggiare questo grave fenomeno”.

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