Con il nuovo anno scolastico scatta a Seriate un “ritocco” inaspettato per coloro che usufruiranno del servizio mensa nelle scuole comunali. Ogni pasto costerà 44 centesimi in più: da 4,26 a 4,70 euro, che significa un aumento del 10% a carico delle famiglie seriatesi, un aumento di oltre 80 euro annui a bambino.
"La decisione dell’Amministrazione Vezzoli-Cortesi risale al marzo scorso e riguarda l’anno scolastico appena iniziato – affermano Damiano Amaglio e Valentina Capelli del gruppo consigliare
Albatro che hanno depositato un’interpellanza -. Lo segnaliamo sopperendo alla “veniale” dimenticanza dell’ufficio relazioni esterne, che non ne hanno fatto cenno in nessuno dei dettagliati e solerti comunicati stampa emessi più o meno settimanalmente da Piazza Alebardi. Nel prossimo Consiglio Comunale chiederemo ragioni della scelta come gruppo consiliare Lista Civica Albatro, scelta che appare incoerente con quanto disposto in sede di affido e per nulla opportuna alla luce dell’attuale fase economica; la decisione risulta davvero strana perché non porterà un solo euro nelle casse comunali aumentando invece i ricavi della società appaltatrice del servizio".
"Mandare ad Expo i propri cittadini a tariffa agevolata, dandone ampia notizia, e aumentare il costo dei pasti delle mense scolastiche, tacendolo persino alla Commissione mensa, sono le due facce di una stessa medaglia – continuano i due consigliere comunali -. Facce di un’Amministrazione senza una strategia di buon senso ma totalmente indisponibile al dialogo ed al confronto, che ha perso il bandolo della matassa a causa delle proprie contraddizioni interne: un’Amministrazione che tra Panem (cibo) et Circenses (svago) preferisce far pagare di più il primo e scontare il secondo. In un tempo di crisi come quello che stiamo vivendo non sarebbe più giusto fare il contrario?".
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