L'inchiesta

Rapporti “opachi” tra Atalanta e Juventus, i pm indagano sui trasferimenti di Romero e Demiral

Il retroscena di Repubblica: la procura sosterrebbe che i passaggi dell'argentino e del turco dovessero "sanare partite pregresse di credito in favore del club bergamasco"

Secondo le rivelazioni del quotidiano Repubblica, il nome dell’Atalanta sarebbe ricorrente nelle indagini che la procura di Torino sta svolgendo sull’inchiesta “Prisma” sulle plusvalenze gonfiate, partita dalla Juventus e ora estesasi anche ad altre situazioni.

Già negli scorsi giorni erano emerse alcuni stralci di intercettazioni agli atti nei quali Luca Percassi, amministratore delegato della società, parlava di carte che potevano causare accuse di falso in bilancio.

I dirigenti della Juventus avevano ammesso l’esistenza di un debito da 7 milioni di euro davanti ai pm nelle prime udienze e ora, stando a quanto riporta Repubblica, avrebbero puntato le loro attenzioni sui trasferimenti di Cristian Romero e di Merih Demiral, i quali sarebbero ritenuti  compensazioni di un debito mai iscritto a bilancio tra i due club.

Il cartellino del Cuti è stato acquistato dall’Atalanta dalla Juve (che lo aveva a sua volta comprato dal Genoa nelle sessioni di mercato precedenti) nel 2020 in prestito per 4 milioni con diritto di riscatto fissato a 16, puntualmente esercitato il 5 agosto 2021, salvo però cederlo immediatamente al Tottenham. Dove, nel frattempo, era diventato direttore generale Fabio Paratici, il quale proprio l’estate precedente da dirigente della Juventus aveva ceduto Romero.

Nulla di strano, all’apparenza, ma a destare l’attenzione dei pm sono due intercettazioni del 30 luglio 2020 tra Paratici e Luca Percassi, in cui l’ex capo dell’area sportiva della Juve dice che “c’hai un giocatore che paghi 16 milioni e il giorno dopo lo rivendi a 50!” aggiungendo di essere “pronto a pagarti un giocatore, ti chiederei però di non far finta che non esistano altri impegni sennò rinviamo tutto all’infinito”.

Altri impegni che tornano in una telefonata dell’8 agosto 2021 tra Agnelli e Percassi in cui l’ex presidente della Juventus fa riferimento a “chiudere questa roba qua e poi tornare a mettere a posto… le varie situazioni”. Queste situazioni secondo i pm sarebbero “partite pregresse di credito a favore del club bergamasco di natura non pubblica”, di cui Repubblica legge nella richiesta di misure cautelari per tredici indagati.

Anche il nome di Demiral ritorna nelle intercettazioni, in particolare una tra Federico Cherubini, successore di Paratici alla Juventus, e Paolo Morganti, altro dirigente bianconero, e dello stesso Cherubini con un giornalista di calciomercato, in cui viene di fatto rivelato come le cifre ufficiali siano in realtà diverse da quelle reali dell’operazione.

La tesi dei pm sarebbe dunque che i rapporti tra i club “sfociavano in rapporti debito/credito tra le società opachi” che confermerebbero quella che secondo loro è “inattendibilità delle comunicazioni sociali fornite ai terzi”.

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