L'inchiesta

Indagine sul bilancio della Juventus: c’è un debito di 7 milioni con l’Atalanta

Il quotidano 'Repubblica' spiega l'indagine in corso sulla Juventus, che ha spinto alle dimssioni di Andrea Agnelli: l'inchiesta scava su un extra debito di 34 milioni di euro

Bergamo. Gli occhi del mondo del calcio erano tutti fissi sul Mondiale in Qatar, almeno fino alla serata di lunedì, quando il Consiglio di Amministrazione della Juventus si è dimesso in toto, compreso il presidente Andrea Agnelli e il suo vice Pavel Nedved, uomini di spicco del mondo bianconero e artefici dei successi dello scorso decennio.

Il motivo alla base di queste dimissioni sarebbe il rischio di reiterazione del reato di falso in bilancio. Da mesi c’è infatti in corso un’indagine sulla società di Torino per quanto riguarda i conti del club. In particolare, secondo l’Ansa, al centro ci sarebbero alcune scritture private riguardanti gli stipendi e accordi interni presi tra il 2020 e il 2021.

Il quotidiano ‘Repubblica’ nella giornata di mercoledì ha svelato un altro retroscena su cui sta vertendo l’indagine guidata dai Pubblici Ministeri Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello: un extra debito di 34 milioni di euro.

Una parte di questi, 7 per la precisione, spetterebbero all’Atalanta. A conferma dell’esistenza di questo debito c’è una deposizione del Chief Football Officer della Juventus Federico Cherubini, che proprio davanti ai pm aveva ammesso che “ci sono sette milioni di debito con l’Atalanta mai messi a bilancio”.

Anche l’Ammininstratore Delegato Maurizio Arrivabene confermava in un’intercettazione che “Sappiamo quanto dobbiamo all’Atalanta”, riporta sempre Repubblica.

L’origine di questo debito sarebbe da ricercare nell’affare riguardante Christian Romero e Merih Demiral, ma sotto la lente è finita anche la compravendita di Dejan Kulusevski, che già l’ex capo della parte sportiva Fabio Paratici aveva definito “investimento fuori portata”.

La Dea, in ogni caso, non è in alcun modo coinvolta nell’indagine allo stato attuale delle cose.

Il processo determinerà con precisione i passi successivi per quanto riguarda la Juventus, che nel frattempo ha già annunciato il nuovo corso dirigenziale guidato dal nuovo presidente Gianluca Ferrero. Il rischio sportivo per la società bianconera può riguardare una detrazione di punti o, in casi molto più estremi, la retrocessione. Ma sarà il processo a stabilirlo.

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