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Lettera alla mia generazione

“Non smettiamo di studiare e di informarci: ne va del nostro futuro”

"Credo fortemente che il futuro sia nelle mani di noi giovani e sono convinta che solo la corretta informazione possa essere il fondamento di una società consapevole"

Siamo invasi da una miriade di informazioni ogni giorno. Oggi scrivo per chiedervi di non ignorarle e soprattutto di imparare a valutarle. Tutti gli avvenimenti attuali, nessuno escluso, sono allarmanti per almeno uno dei volti con cui si possono leggere. E sono allarmanti principalmente per noi giovani.

Nonostante ciò, quello che vedo intorno a me è una classe giovanile quasi completamente estranea e disinteressata. Posso comprendere quanto sia difficile iniziare a informarsi, leggere i giornali, guardare il telegiornale o leggere articoli, anche sui social network. Questa difficoltà sta nella mancata conoscenza dei fatti precedenti agli avvenimenti attuali. Ma è proprio questa la chiave.

Conoscere il passato, anche recente, è una condizione necessaria (ma non sufficiente) per capire il presente. Quindi, non è possibile arrendersi se non si capisce qualcosa, ma bisogna continuare a indagare, ad approfondire; ne va del nostro futuro.

Una volta avvicinati al mondo che ci circonda arriva la parte più importante: la pluralità dell’informazione. Questo principio è esplicitato anche dalla nostra Costituzione (considerata una delle più belle del mondo) all’articolo 21 per quanto importante. È necessario ottenere il maggior numero di informazioni possibili, per aprirsi al maggior numero di opinioni possibili, ma soprattutto per valutare queste ultime nel modo più oggettivo possibile.

Veniamo all’ambito dell’informazione di più ardua interpretazione, ma di fondamentale importanza: la politica. Se c’è una cosa che percepisco dalla sfera politica attuale è il profondo rancore o la devota ammirazione che il popolo conserva nei confronti di determinati partiti o personalità, senza avere uno sguardo oggettivo sul loro operato o sulle loro idee. Siamo troppo emotivi e poco razionali. Quasi nessuno, posto davanti ad un avvenimento o ad un’opinione, cerca pareri diversi da fonti diverse senza giudicarlo preventivamente, positivamente o negativamente che sia. E questo è la conseguenza del fatto che nel nostro Paese c’è la parte sbagliata e la parte giusta, che si alternano. Non l’idea sbagliata e l’idea giusta. Come se non bastasse, chi è dalla parte della minoranza è costantemente messo sotto pesante giudizio dalla parte in maggioranza e posto giornalmente di fronte all’apparentemente inarrestabile avanzamento di essa in termini di fama. Non a caso parlo di fama, e non di importanza.

Il mondo dell’informazione, e in particolare dell’informazione politica, sembra essere pieno di maldicenze, falsità, omissioni, distorsioni e sotterfugi con la finalità di manipolare la classe popolare e, ultimamente, istigare comportamenti inaccettabili tanto dalla maggioranza quanto dalla minoranza. Non voglio analizzare le cause di questo comportamento, perché a mio parere scontate. Ciò che conta è la nostra attitudine a non essere l’oggetto manovrabile di nessuno. Il nostro compito è di essere superiori a queste tattiche, giudicando solo dopo aver acquisito il quadro più completo possibile.

Credo fortemente che il futuro sia nelle mani di noi giovani, che gli altri siano quasi irrecuperabili. Non si apriranno alle opinioni diverse dalla loro, non saranno capaci di valutare oggettivamente ciò che accade considerando ciò che è meglio per la nostra società, ma penseranno solo a loro stessi e alla loro forzata lealtà. È a noi che spetta l’onere di cambiare e far sentire agli altri questo cambiamento.

Sono convinta che solo la corretta informazione possa essere il fondamento di una società consapevole, che prende decisioni difficili nel modo migliore per il progresso del nostro Paese, che non critica insensatamente, che non deride apertamente l’avversario e che non ha bisogno di sminuirlo per apparire migliore.

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