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Il caso

Rapporti con un alunno 14enne, prof di italiano ai domiciliari e sospesa dal ruolo

L'inchiesta in un paese della provincia di Bergamo: la donna, 40 anni, sollevata dal suo incarico e lunedì sarà sottoposta all'interrogatorio del gip Marina Cavalleri.

Lunedì alle 12.30 si presenterà di fronte al gip del tribunale di Bergamo Marina Cavalleri e in quella sede, se lo vorrà, avrà la facoltà di esporre la propria versione dei fatti: nel frattempo lei, professoressa di italiano di 40 anni, un matrimonio naufragato alle spalle dal quale sono nati due figli, resterà agli arresti domiciliari, accusata di aver avuto rapporti sessuali proibiti con un suo alunno di 14 anni.

La storia, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe iniziata quando il ragazzo, in questi giorni impegnato negli esami di terza media, di anni ne aveva soltanto 13: tutto è successo in un paese della provincia di Bergamo, i due avrebbero iniziato a frequentarsi anche al di fuori della mura scolastiche, senza destare alcun sospetto tra colleghi o compagni di classe.

Tra le uscite e i messaggini sul cellulare con dichiarazioni d’amore, si sarebbero anche appartati nell’auto di lei. Una storia d’amore proibita, per il codice penale, ma che non avrebbe alcun tratto di costrizione: i comportamenti e gli scambi al telefono tra i due emersi dalle intercettazioni erano quelli tipici di due innamorati.

La polizia giudiziaria della Polstrada di Bergamo nella giornata di martedì 19 giugno si è presentata a casa della donna, arrestata per atti sessuali con un minorenne come da disposizione del pm Davide Palmieri: a difenderla l’avvocato Roberto Giannì che nei prossimi giorni concorderà con la sua cliente la linea difensiva.

Nel frattempo la professoressa è stata sospesa dal ruolo dall’Ufficio Scolastico Provinciale: il suo telefono cellulare, come quello del ragazzo, e il pc sono stati sequestrati e saranno analizzati dagli inquirenti, messi sulle tracce della donna da una soffiata rivelatasi poi fondata nel giro di appena una settimana.

Sette giorni o poco più per capire che quegli incontri andavano oltre il rapporto che dovrebbe intercorrere tra una professoressa e un alunno, fino a spingersi in un terreno insidioso, proibito in modo chiaro dal codice penale che condanna i rapporti con i minori di età inferiore ai 16 anni.

La donna è rimasta sorpresa dalla visita degli agenti della Polstrada, il ragazzo ancora non è stato ascoltato dagli inquirenti che hanno invece avuto occasione di parlare del caso ai genitori, completamente all’oscuro della vicenda e delle questioni di cuore del figlio.

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