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Dal 22 al 26 marzo

I Legnanesi al Creberg: “Con noi il dialetto abbatte le barriere, sogniamo una scuola di teatro” fotogallery

Il trio porta in scena "I Colombo Viaggiatori". Quest'anno sono 6 le repliche, una in più rispetto al 2016, con numeri che lasciano presagire il tutto esaurito: circa 7mila i biglietti venduti

“Quando smetteremo? Il giorno che non ci divertiremo più”. E se loro continuano a divertirsi, significa che anche il pubblico non è da meno.

Stiamo parlando de “I Legnanesi”, il trio composto da Antonio Provasio (Teresa), Enrico Dalceri (Mabilia) e Luigi Campisi (Giovanni), ovvero le tre maschere familiari della sociologia brianzola: esponenti di una società che dal cortile è sbarcata in crociera, set del loro ultimo spettacolo “I Colombo Viaggiatori”, in scena dal 22 al 26 marzo al Creberg Teatro di Bergamo.

Con le valigie piene di risate, i Colombo attraverseranno l’oceano su una nave da crociera. Abbiamo chiacchierato con loro  a pranzo, ormai una tradizione, alla trattoria Da Giuliana, a Bergamo. Cosa li spingerà ad andare dall’altra parte del mondo? “Nonostante le difficoltà economiche e i problemi quotidiani che li attanagliano, con grande generosità I Colombo hanno adottato a distanza un bimbo brasiliano – spiegano i tre protagonisti – . Negli anni, il ragazzo, grazie alle donazioni della famiglia, è cresciuto con una buona educazione ed istruzione e la curiosità di conoscere i genitori e “sorellina” adottivi è tale da portare Paolo Roberto Josè Amarildo Santos Do Nascimiento (detto Gegè) a raggiungerli a sorpresa, preceduto da una misteriosa raccomandata, per una vacanza di qualche settimana in Italia”. Ma trasferirsi nel nostro Bel Paese sarà davvero una prospettiva migliore del paese da cui proviene Gegè?

Tra piume e paillettes, gag e massime dialettali, abiti colorati e rimandi a Wanda Osiris, I Legnanesi proseguono la loro missione per un umorismo non volgare: “In un’Italia costretta a fare i conti con la crisi, il nostro modo di fare paga: la gente ha voglia di divertirsi e noi siamo gli ultimi forse a fare rivista in Italia – spiega Provasio, che dello spettacolo è anche autore e regista -. La politica? La lasciamo agli altri, la gente è stanca di sentire sempre le solite cose. E poi, da quando il Berlusca è uscito di scena, c’è molta meno carne al fuoco”.

Un appuntamento, quello con I Legnanesi, molto atteso anche dal pubblico bergamasco. Quest’anno sono ben 6 le repliche (una in più rispetto al 2016) con numeri che lasciano presagire il tutto esaurito: circa 7mila i biglietti già venduti. Restando in tema di numeri, nella stagione 2015/2016 I Legnanesi hanno toccato 31 teatri, con più di 100 repliche e oltre 105mila spettatori (ogni anno gli spettacoli de I Legnanesi sono tra i 10 più visti in Italia) e che quest’anno ha travolto il pubblico milanese con oltre 53mila spettatori.

“Abbiamo già fatto recite lombarde, ma anche a Bologna – continua Provasio -. Tutte andate benissimo”. Le tournée hanno fatto tappa anche a Firenze, Genova, Torino e Reggio Emilia. Manca il ritorno a Roma e l’approdo a Napoli, che rappresenta un po’ l’ultima frontiera. “Ciò significa che il dialetto non è più visto come una barriera linguistica, anzi” E se gli chiedi quali sogni hanno nel cassetto: “Continuare a fare teatro almeno per altri dieci anni – concludono i tre -. E poi, perché no, una nuova sit.com e aprire una scuola di teatro. Lombardo, ovviamente”.

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