Un anno fa moriva a Giardini Naxos, in Sicilia, il grande ciclista bergamasco, vincitore di tre Giri d’Italia e di un Tour de France: Felice Gimondi.
Nato a Sedrina, in Val Brembana, nel settembre 1942, professionista dal 1965 al 1979, Felice Gimondi è stato un campione completo. È uno fra i sei ciclisti ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri: il Tour de France (1965), il Giro d’Italia (1967, 1969 e 1976). A questo si aggiungono il record di podi (in tutto 9) e la Vuelta a España nel 1968. Fra le corse di un giorno vinse un campionato del mondo su strada nel 1973 ed alcune classiche come una Parigi-Roubaix, una Milano-Sanremo, due Giri di Lombardia e due Giri dell’Appennino.
Un ciclista completo, diventato professionista negli anni Sessanta. Capace di vincere in pianura, in salita e a cronometro.
Memorabili i suoi duelli negli anni ’70 con il grande Eddy Merckx, senza il quale avrebbe vinto sicuramente ben più delle 118 tappe conquistate in carriera.
Lo definirono l’eterno secondo per i tanti piazzamenti alle spalle del cannibale belga, eppure Gimondi è uno che ha vinto tutto. Solo lui e altri sei ciclisti nella storia sono riusciti ad aggiudicarsi Giro, Tour e Vuelta, le tre corse a tappe più importanti. Nel 1965 si presentò al Tour de France e lo vinse sorprendendo tutti, solo dopo si dimise da postino, “perché al posto di lavoro ci tenevo”.
Terminata la carriera ciclistica, è stato presidente prima della Gewiss-Bianchi, poi di Mercatone Uno, la squadra di Marco Pantani.