Dopo tre battaglie il Corno di Cavento rimase in mano italiana, con le sue rocce spaccate dalle esplosioni, la sua neve annerita dalla battaglia ed i suoi morti, custoditi, dalla neve e dal ghiacciaio, che, ancora oggi, ogni anno, restituisce qualche reliquia di quella lotta terribile, combattuta un secolo fa, ad oltre 3.400 metri d’altezza.