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Tavola rotonda su Bergamo Città creativa Unesco per la gastronomia

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Sabato 9 novembre alla sala della Porta Sant’Agostino alle 10 si terrà una tavola rotonda su Bergamo Città creativa Unesco per la gastronomia.

interverranno
Robero Amaddeo – Comune di Bergamo; Renato Ferlinghetti – Università di Bergamo; Francesco Maroni – Ass. San Matteo “Le Tre Signorie”; Roberta Rotondo – ITKIUS (International Traditional Knowledge Institute US.
Conduce
Michele Corti – Università di Milano/Festival del Pastoralismo

L’incontro, aperto al pubblico, vuole chiarire il significato del riconoscimento e dell’opportunità da esso presentata per la città e per le Orobie.
E’ infatti grazie alle Orobie e alla loro incomparabile ricchezza di tradizioni casearie e delle relative conoscenze tradizionali che l’Unesco ha emesso il verdetto favorevole a Bergamo.

Non tutti sanno che l’Unesco valorizza il ruolo delle conoscenze tradizionali, dei saperi informali, delle pratiche agricole e artigianali non come “folklore” ma come motore di economie circolari e sostenibili. Tradizione e creatività come nesso inscindibile. Ecco perché la chiave del progetto che ha portato al riconoscimento Unesco, frutto di un lavoro di quindici anni è un “protocollo di intesa” ricco di soluzioni innovative per mantenere la montagna viva e per fornire prospettive economicamente sostenibili. Creare nuova economia preservando conoscenze e pratiche tradizionali, paesaggi, patrimoni culturali materiali e immateriali è la sfida appassionante che dovrà vedere città e valli, pianura e montagna, territori bergamaschi, lecchesi, valtellinesi perseguire uniti l’obiettivo di valorizzare il ruolo di città e territori creativi, della partecipazione alla rete mondiale delle città creative, della visibilità che tutto ciò può assicurare un volano di sviluppo.

L’incontro rientra nel programma del Festival del pastoralismo, che partecipa con entusiasmo a questi programmi orgoglioso di aver portato, con le sue iniziative, un contributo culturale non marginale al riconoscimento Unesco. Sottolineando il nesso tra la transumanza dei bergamini e la ricchezza della tradizione casearia orobica sono state infatti spiegate in modo credibile sul piano storico le ragioni del rivendicato primato caseario orobico.

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