Dopo una partecipata e applaudita anteprima dedicata agli under 30 mercoledì 22 novembre, “Il borgomastro di Saardam” sarà il primo titolo a debuttare per la seconda edizione del festival Donizetti Opera, in scena venerdì 24 novembre alle 20.30, domenica 26 novembre alle 15.30 e sabato 2 dicembre alle 20.30 al teatro Sociale.
Protagonista è lo zar Pietro il Grande in incognito in Europa, a Saardam: per questi legami del soggetto con la storia russa, lo spettacolo è stato scelto per partecipare alle celebrazioni per il bicentenario della scomparsa di Giacomo Quarenghi; l’inserimento in programma di un’opera che lega il compositore orobico alla Russia è sembrato il contributo più pertinente che la Fondazione potesse dare al grande architetto.
La produzione del “Borgomastro di Saardam” ha poi un’ulteriore impronta “bergamasca”, affidata alla bacchetta di Roberto Rizzi Brignoli e con il regista cinematografico Davide Ferrario, molto legato alla città e al Lab80, che debutta nella lirica. Il cast vede affiancati Andrea Concetti (interprete protagonista sui palcoscenici di tutto il mondo) ad alcune voci che si stanno affermando in questi anni nel repertorio belcantistico come Giorgio Caoduro, Juan Francisco Gatell, Irina Dubrovskaya e Aya Wakizono. L’orchestra e il coro (affidato alla direzione di Fabio Tartari) sono quelli del festival Donizetti Opera, impegnati già dal 2016 nell’esecuzione dei lavori del compositore cittadino.
“Il borgomastro di Saardam”, opera composta nell’estate del 1827, ci restituisce un giovane Donizetti già esperto nel creare situazioni teatrali, semplici ma d’effetto. L’intreccio celebra un atto di generosità dello zar Pietro il Grande in favore di Flimann che, insignito di un altisonante titolo, sposa l’amata Marietta. Il libretto, scritto da Domenico Gilardoni, è un perfetto esempio di opera buffa italiana sul quale Donizetti costruisce un discorso musicale elettrizzante con geniali interventi che si discostano dal canone musicale rossiniano, allora imperante. Proprio in quei sottili scostamenti dalle celebri e celebrate partiture di Rossini, risiedeva la via per crearsi un posto di rilievo nel panorama operistico italiano dell’Ottocento, abitato da impresari più o meno rispettabili e capricciose prime donne molto pericolose. È così che, nell’Introduzione dell’opera, Donizetti introduce un pulsante ritmo di bolero e, nel Terzetto del primo atto, una miracolosa frase ai violini, distesa e lirica, che sarà una delle sue cifre stilistiche più apprezzate. La partitura serba altre gemme che allo spettatore toccherà scoprire.
Il cast è costituito da: Lo Czar – Giorgio Caoduro; Pietro Flimann – Juan Francisco Gatell; Wambett – Andrea Concetti; Marietta – Irina Dubrovskaya; Carlotta – Aya Wakizono; Leforte – Pietro Di Bianco; Alì Mahmed – Pasquale Scircoli; Un uffiziale – Alessandro Ravasio; direttore Roberto Rizzi Brignoli; regia Davide Ferrario; scene Francesca Bocca; costumi Giada Masi; luci Alessandro Andreoli; regista assistente Marina Bianchi; assistente alla direzione Roberto Frattini; maestro del coro Fabio Tartari; Orchestra Donizetti Opera; coro Donizetti Opera; nuovo allestimento e produzione Fondazione Donizetti
Per informazioni e dettagli sugli spettacoli: tel. 035244483info@donizetti.org
Per avere ulteriori informazioni e per i biglietti contattare la biglietteria ai Propilei di Porta Nuova a Bergamo oppure telefonare al numero 0354160601/602/603 da martedì a sabato dalle 13 alle 20. Inoltre, è possibile rivolgersi alla biglietteria del teatro Sociale che è aperta al pubblico nei giorni di spettacolo un’ora e mezza prima dell’inizio.
Per gruppi e prenotazioni telefonare al numero 035 244483 oppure inviare un’e-mail a gruppi@donizetti.org
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