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Mostra di pittura e cartoline d’epoca per i 100 anni della croce sul Resegone

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Sant’Omobono Terme. Sabato 6 agosto, a Sant’Omobono Terme, si vivrà il prologo di un evento che si annuncia di grande rilievo: i cent’anni dalla posa sul monte Resegone della grande Croce che domina la montagna e due versanti, da una parte Lecco e dall’altra la Valle Imagna. Al Palazzetto dello Sport, di Selino Basso, alle 16, si inaugurerà una mostra di avvicinamento alla storica data, con una rievocazione già ricca di molte intenzioni e ambiziosi progetti. Si tratta di un’esposizione di una cinquantina di opere di pittori provenienti da diverse realtà territoriali e quindi anche con varietà creative, e una rassegna di 400 cartoline di ogni epoca sul tema “Resegone e la sua croce”.

Motore di questa iniziativa come della molteplicità di altre allo studio è Stefano Frosio, che da tempo sta tenendo incontri sia in Valle sia nel Lecchese, dove può contare sulla collaborazione di Valerio Bolis, di Erve, specialmente nella raccolta delle cartoline. Molte di queste provengono dall’archivio messo assieme in anni di passione – su varie realtà, uomini e storie – da Stefano Frosio, che si avvale anche dell’apporto del fratello Damiano e del suo studio fotografico, una presenza centrale per tutta la Valle da decenni ormai, avviata dal papà Dante. Se la Valle Imagna è stata fatta conoscere su giornali e periodici – quando questi erano il principale mezzo di comunicazione a livello di immagine – lo si deve proprio all’attivismo ma prima ancora al grande amore di Dante per aspetti tipici, figure e personaggi caratteristici, protagonisti a vario titolo sia nei paesi che formano questa “conca smeraldo” celebrata da Antonio Stoppani nel suo capolavoro “Il Bel Paese” (1876), sia nell’affollato mondo dell’emigrazione, in Francia e Svizzera soprattutto, ma anche nelle Americhe, fino in Australia. E proprio firmate da Dante Frosio saranno in mostra dieci fotografie al Palazzetto dello Sport, dove si potranno anche ammirare opere dei pittori Gianni Bolis, Angelo Capelli, Flavio Capoferri, Giacomo Cornali, Maria Invernizzi, Emanuele Iob, Emanuele Locatelli, Ivan Maldifassi, Virginio Mazzoleni Ferracini, Raffaella Montani, Andrea Pasta, Tino Pessina, Alessandro e Giovanni Polimeni, Giuseppe Prestifilippo, Colette Rota, Mario Sacchi, Gian Maria Salvi.

L’esposizione rimarrà aperta tutti i giorni fino al 26 agosto dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 21. L’idea è poi quella di riproporla itinerante come motivo di avvicinamento alla ricorrenza del 2025, per la quale il cantiere è aperto e già molto attivo. Punto di partenza e di arrivo sarà proprio la Croce che fu collocata nell’Anno Santo 1925, che coincideva anche con il centenario della nascita dell’abate Antonio Stoppani, “gloria di Lecco e della scienza” -come è scritto nella lapide  dell’inaugurazione – ma anche della Valle Imagna, alla quale dedicò abbondanza di interesse, conoscenza e spazio per le molte specificità (fu dallo Stoppani definita “paradiso del geologo”). È il caso di ricordare che durante i molti soggiorni di studio e di ricognizione sulle sponde destra e sinistra, l’abate fu stanziale in una pensione di Ponte Giurino, che l’ha ricordato e onorato con una lapide.

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