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“I give up: l’ultimo viaggio. Il sogno”, a Quarenghicinquanta mostra di Patrizia Riviera

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Si intitola “I give up: l’ultimo viaggio. Il sogno” e vede protagonista Patrizia Riviera la nuova mostra fotografica promossa dallo spazio fotografia Quarenghicinquanta, a Bergamo in via Quarenghi, 50.
L’inaugurazione si tiene venerdì 15 gennaio dalle 18.30 alle 21 e l’esposizione proseguirà sino a sabato 13 febbraio. Gli orari di apertura sono: da lunedì a venerdì dalle 17 alle 20; sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20; domenica su appuntamento.
Nell’illustrare la mostra, Patrizia Riviera spiega: “‘I give up’ mi disse – Rinuncio – C’era amarezza nella sua voce e malinconia, ma quel suono straniero era l’inizio della mia liberazione. Mai lo vidi così dolce! Ogni rinuncia è una liberazione, mi dissi. Dopo di allora ci fu solo un ultimo viaggio. Lasciai che tutto finisse. Molti di coloro che conosco hanno rinunciato. Tutti quelli che vivono nel mondo parallelo della malattia mentale o fisica, ad esempio. Così come un albero per sopravvivere ai rigori dell’inverno deve rinunciare alle sue foglie e ritirarsi nel nucleo centrale del suo tronco, così per vivere, spesso, è necessario abbandonare, ritirarsi, rinunciare”.
Quindi, Riviera prosegue: “Ho fotografato la Terra, con questo senso di rinuncia. Amo questa crosta a tal punto da non volerla descrivere. Non posso. Quello che io amo non è ciò che vedo, ma quello che avviene dentro di me. La Pace. Non la luce del sole, ma quell’oscuro silenzio che mi rimane dentro. Inquadravo una porzione di quel mondo che mi emozionava e poi sfocavo completamente l’obiettivo della macchina. Scattavo solo se l’immagine continuava ad avere un eco dentro di me, solo se pur così indistinta io continuavo ad esserne coinvolta. Non volevo vedere, volevo sentire. Oppure, mi muovevo mentre fotografavo, nel tentativo di abbracciare l’intero spazio che mi circondava. Come quando cammini e le immagini si susseguono veloci e ne resta solo un’indefinibile scia. Questo lavoro è un sogno ad occhi aperti, un viaggio dell’immaginazione nei luoghi amati: la montagna, il mare. C’è un’andata e un ritorno. C’è un mezzo di locomozione: la mia inquietudine. E ci sono anch’io nei panni di un uomo, a volte solo un piccolo punto indistinto. Come in un sogno, nulla è abbastanza chiaro, nitido. Come in un sogno ad occhi aperti ogni immagine è stata ripassata (dalla grana), nella velleità di aggiungere elementi che siano utili a comprendere, a ridefinire. Nato per descrivere la mia rinuncia, la mia necessità di lasciar cadere, di abbandonare è diventato per lungo tempo un rifugio e un nascondiglio. È diventato la mia solitudine. Il mio ultimo viaggio, quello della rinuncia. Non la morte, ma l’oblio. Non la morte, ma la liberazione. L’indecifrabile bellezza interiore della vita. L’oscurità di un mondo parallelo. Il Sogno”.
Patrizia Riviera nasce a Milano e dal maggio 2000 vive a Bergamo. Inizia a fotografare nel 1992 frequentando la scuola “Donna Fotografa” di Giuliana Traverso. È una fotografa di reportage sociale e di ricerca creativa, interessata soprattutto all’emarginazione, alla solitudine, al senso di non appartenenza di tutti coloro di cui generalmente non si parla, di coloro che non contano. Docente e conduttrice di laboratori espressivi, educativi e terapeutici di fotografia, arteterapeuta in formazione, inizia a esporre nel 1996 con una personale in Abruzzo nell’ambito di una mostra internazionale di fotografia, e a New York e a Seattle in una collettiva di donne fotografe italiane. Nel 1997 ha una personale alla Benham Studio Gallery Photography di Seattle (USA), espone in Belgio sulla nuova fotografia italiana e in “Giovani e Sconosciuti” a Spilimbergo, mostra e libro a cura di Italo Zanier.
Vince il 1° Premio Miglior Portfolio nel 1999 al Toscana Foto Festival di Massa Marittima (GR) e nel 2001 alla 6° Internazionale di Fotografia di Solighetto (TV) con la pubblicazione di un libro fotografico del lavoro di ricerca “Unsure Feelings”. Riceve la Menzione d’onore nel 2001 nella categoria “Images of Women” nel “Women in Photography International’s 20th Anniversary Juried Exibition” di Los Angeles. È tra le autrici selezionate (l’unica italiana) al “Premio Europeo Donne Fotografe” 2003/2004 di Prato con il lavoro di ricerca “Close-Ups”. In seguito, nel luglio 2009 vince il 2° premio al “Premio Internazionale Rovereto Immagini” con il lavoro di ricerca creativa “I Give up: l’Ultimo Viaggio. Il Sogno”.
Dal 1996 in poi sono molte le mostre che la vedono protagonista, oltre 50, con personali e collettive, ad esempio, a New York, a Seattle, alla Triennale di Milano, al Museo Ken Damy di Brescia, al Museum of Modern Art Zilina di Bratislava in Slovakia, alla Galleria Massenzio Arte di Roma, all’House of Photographic Art in California, alle Scuderie Medicee a Prato, al Palazzo del Municipio di Borgo Valsugana (TN), al Castello di Montereggio a Massa Marittima, alla Galleria San Fedele e alla Galleria Grazia Neri di Milano, ad Arles (Francia) ai “40 ans de rencontres”.
Ha pubblicato 9 libri, l’ultimo nel dicembre 2014: “Teatro Stalla: animali, uomini, dei”, edito, per la Fondazione Emilia Bosis, da Moretti & Vitali. Libro dedicato a un teatro di ricerca che ha come palcoscenico l’arena e gli attori professionisti recitano insieme agli animali e ai malati psichiatrici.
Le sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche tra cui la Bibliotheque Nationale de France a Parigi.
Per avere ulteriori informazioni inviare un’e-mail a quarenghicinquanta@gmail.com

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