Teatro degli incontri (progettazione evento e regia) replica CANTO CLANDESTINO, spettacolo teatrale ma anche rito civile, che partendo dalla storia dell’affondamento del pescherecchio F-174, la “nave fantasma”, avvenuto al largo delle coste siciliane nella notte tra il 24 e il 25 dicembre 1996, pone alcune domande fondamentali per tutti noi oggi: chi è davvero il padrone, del mare, della terra e dei nostri sogni?
L’appuntamento con la performance all’aperto, pubblica e gratuita.
L’evento parte dal libro di Mimmo Sammartino, dal titolo “Un canto clandestino saliva dall’abisso”, edito da Sellerio, e chiama il pubblico ad assistere e partecipare alla costruzione del rito.
Affiancheranno i performer di Teatro degli incontri le comunità Comitato di lotta per la Casa – Bergamo; i ragazzi del laboratorio teatrale “Sguardi di un certo genere”; MYBG – Muslim Young Bergamo Generation.
Canto clandestino vuole ricordare, attraverso un rito teatrale, tutte le persone che venendo in Italia, viaggiando per raggiungere il nostro continente, non ce l’hanno fatta. E nello stesso tempo pone domande a tutti noi su cosa è la nostra cultura in questo momento, come siamo disponibili o non disponibili ad accogliere e accettare, come siamo aperti o chiusi alle differenze che incontriamo nella nostra vita, come, anche all’interno del nostro paese, vediamo o chiudiamo gli occhi verso tante forme di vita clandestina, difficile, minacciata. Perché clandestino vuol dire sì privo di documenti, ma anche fuori legge, fuori regola, non riconosciuto, non accettato, re so invisibile.
Per questo Canto Clandestino si chiama così, per dare vita e voce a tutto quello che è nascosto, non dichiarato, a tutto quello che non si deve né si può sapere.
