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“Box Organi”, a Lallio concerto di Fausto Caporali e Gianluigi Trovesi

Evento Terminato

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Sabato 1° ottobre a Lallio si terrà il secondo appuntamento con “Box Organi. Suoni e parole d’autore”, la rassegna concertistica che spazia dalla musica classica, al jazz, alla letteratura ideata da Alessandro Bottelli e realizzata in collaborazione con la parrocchia e l’Associazione Libera Musica. Alle 21 alla consolle dell’organo Bossi Urbani 1889 della Chiesa Arcipresbiterale siederà Fausto Caporali, organista titolare della Cattedrale di Cremona e docente al conservatorio di Torino, diplomato a Milano sotto la guida di Gianfranco Spinelli e poi perfezionatosi con rinomati maestri, quali Vogel, Isoir, Kooiman, Rogg, Alain, Roth, Parodi e Hakim.
La serata vedrà anche la partecipazione di un ospite d’eccezione: il jazzista Gianluigi Trovesi, musicista dalla visibilità internazionale e artista caratterizzato da un sound personalissimo, al quale è stato chiesto di sintonizzare le sue improvvisazioni su alcuni temi tratti dal repertorio organistico eseguito nel corso del concerto.
Come sempre, uno spazio speciale sarà riservato alla lettura del racconto inedito “Armonie della sera”, creato per l’occasione da Franca Mancinelli, giovane poetessa marchigiana, nell’interpretazione dell’attrice Federica Cavalli.
Sotto il profilo più propriamente musicale, il recital propone un excursus tastieristico incentrato su alcuni interessanti esempi di “Toccate italiane tra Otto e Novecento”. Genere, questo, assai diffuso e praticato dai compositori in epoca barocca, poi quasi del tutto abbandonato, ma che proprio in quel preciso passaggio epocale a cavallo tra i due secoli conosce una rinnovata fioritura.
Come scrive lo stesso Caporali: “Il programma coglie un momento cruciale della storia organistica italiana, ossia quel periodo in cui grandi mutamenti avvenivano sull’onda delle innovazioni tecniche e dell’internazionalizzazione; i musicisti andavano scoprendo la grande musica d’oltralpe, riannodavano i fili con la musica strumentale antica, componevano secondo stilemi non più melodrammatici; gli organari iniziavano a dotare gli strumenti di pedaliere complete e di effetti orchestrali meno smaccati; a poco a poco i musicisti italiani si rifanno alla musica di Beethoven e Mendelssohn, nella ricerca di accenti nobili e di originalità espressive, arrivando nella prima metà del Novecento a individuare una scuola organistica che rimanda alla tecnica cembalistica barocca e insieme allo spirito romantico europeo. In questo ambito si colloca la Toccata di Vincenzo Petrali, del tutto affrancata dallo stile operistico e in dialogo con il pianismo dell’epoca; a seguire viene presentata una silloge di brani “a tema”, ossia di toccate che sperimentano la brillantezza tecnica e si rimandano sottili richiami fra loro. Accanto alle giocose Toccatine di Guglielmo Mattioli, di Pietro Alessandro Yon, Cesare Chiesa, Adamo Volpi, vi sono le più articolate e complesse di Marco Enrico Bossi, probabilmente il maggior esponente della scuola italiana, e di Ulisse Matthey. Qualche Adagio d’autore fa da intermezzo per far gustare le sonorità lievi dello strumento: il celebre Vecchio Castello di Musorsgkij e uno splendido Mattutino di Santa Chiara composto da Respighi, evocazione di una vetrata raffigurante una preghiera mattutina di S. Chiara”.
Box Organi. Suoni e parole d’autore è resa possibile anche grazie al sostegno della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, della Fondazione Credito Bergamasco, delle ditte Cama, Zanetti, Ambrosini, CO.ME.C., Tino Sana e della Cooperativa Città Alta.
L’ingresso ai concerti è libero.

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