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Beppino Englaro a Bergamo, ospite alla presentazione del nuovo libro di Eduardo Savarese

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Beppino Englaro arriva a Bergamo. Venerdì 27 settembre il padre di Eluana e presidente dell’associazione Per Eluana sarà ospite alla presentazione de “Il tempo di morire”, il nuovo libro di Eduardo Savarese, magistrato e studioso di diritto internazionale.

L’appuntamento è alle 18.30 alla sede di Rete Lenford, in via Sant’Alessandro 14.

L’incontro, promosso dal Centro Studi Europeo “Stefano Rodotà” e Rete Lenford, sarà moderato dall’avvocato Stefano Chinotti, direttore del Centro Studi Europeo “Stefano Rodotà” e presidente del Comitato Pari Opportunità del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bergamo.

Ascoltarli assumerà un significato particolare alla luce della sentenza espressa dalla Corte costituzionale ieri, mercoledì 25 settembre in merito alla punibilità dell’aiuto al suicidio di chi sia già determinato a togliersi la vita. La Corte, dopo che nel 2018 aveva rinviato la decisione chiedendo un intervento del parlamento con una nuova legge, ha ritenuto non punibile (ai sensi dell’articolo 580 del codice penale), ma solo a patto che siano rispettate determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale o affetto da una patologia irreversibile, che causi di sofferenze fisiche e psicologiche ritenute intollerabili. Il paziente, però, deve essere pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli.
In attesa di un indispensabile intervento del legislatore, la Corte ha subordinato la non punibilità al rispetto delle modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua e alla verifica sia delle condizioni richieste che delle modalità di esecuzione da parte di una struttura pubblica del Sistema sanitario nazionale, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente.

Inoltre, la Corte ha sottolineato che l’individuazione di queste specifiche condizioni e modalità procedimentali, desunte da norme già presenti nell’ordinamento, si è resa necessaria per evitare rischi di abuso nei confronti di persone particolarmente vulnerabili: concetto già sottolineato nell’ordinanza 207 del 2018. Rispetto alle condotte già realizzate, il giudice valuterà la sussistenza di condizioni equivalenti a quelle indicate.

La trama

C’è un tempo per morire e di morire per ognuno di noi, difficile pensarci e difficile ancor più parlarne, perché di morte non si parla, nonostante sia la fine che attende tutti. Il testo di Savarese, invece, disseziona il tema della morte: prematura, improvvisa, suicidio, eutanasia, nutrizione artificiale, dignità e santità della morte. In un andirivienicontinuo tra racconto autobiografico e trattazione saggistica, le pagine di Savarese, con grande levità di toni, pongono dubbi e cercano risposte da una prospettiva che è, insolitamente, al contempo laica e religiosa. “Il tempo di morire” dà un esempio e un contributo concreto a uno degli obiettivi perseguiti dall’autore: la creazione di una cultura della morte.

L’autore

Eduardo Savarese, classe, 1979, oltre a “Il tempo di morire2, ha pubblicato altre pubblicazioni come i romanzi “Non passare per il sangue” (2012), “Le inutili vergogne” (2014), “Le cose di prima” (2018) e del saggio-racconto “Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma” (2015). Inoltre, collabora con Il Foglio e Il Corriere del Mezzogiorno.

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