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“Andy Warhol. L’opera moltiplicata”, alla Gamec mostra in omaggio al padre della Pop art

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Dal 6 maggio al 30 luglio alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo sarà allestita una mostra dal titolo “Andy Warhol. L’opera moltiplicata”, a cura di Giacinto Di Pietrantonio.

A differenza delle molteplici mostre dedicate al padre della Pop Art, l’esposizione alla GAMeC non cataloga la produzione dell’artista per aree tematiche o per periodi di produzione, ma intende restituire quel flusso di energia vitale che contraddistingue Warhol, “ricostruendo” la sensibilità del suo studio – uno spazio aperto alla sperimentazione in ogni forma di espressione artistica –, con un allestimento che riprende quello della celebre Factory.

Il titolo della mostra fa riferimento alla caratteristica prima della poetica dell’artista, che ha posto al centro del proprio lavoro la moltiplicazione, la replica, la riproduzione dell’opera e dell’idea stessa di arte, intesa come flusso continuo. Warhol affermava, infatti: “Ogni cosa ripete se stessa. È stupefacente che tutti siano convinti che ogni cosa sia nuova, quando in realtà altro non è se non una ripetizione”.

Le quattro sale in cui si snoda il percorso espositivo, foderate di carta argentata come nel suo studio-laboratorio newyorkese, accolgono opere eterogenee che restituiscono allo spettatore la personalità originale e unica di Warhol e toccano i molteplici campi espressivi sperimentati dall’artista: dipinti e opere su carta, serigrafie, film, fotografie, copertine di dischi e riviste accanto a oggetti personali (gli stivali che ha indossato mentre lavorava alle opere prodotte in occasione della storica mostra del 1980 da Lucio Amelio) e documenti fotografici.

I celebri ritratti di personaggi politici (Lenin, Mao Tse-tung), di artisti (Joseph Beuys, Man Ray) e di personaggi del mondo del cinema e della musica (Marilyn Monroe, Mick Jagger)– sono messe in relazione con le opere di diffusione di massa realizzate a partire dagli anni Sessanta, dalle immancabili serigrafie (Flowers e Campbell’s Soup, tra gli altri) agli acetati della serie Ladies and Gentlemen; dalle copertine di dischi (oltre 60, tra cui la celebre cover di The Velvet Underground & Nico, con la famosa banana che l’ascoltatore poteva davvero “sbucciare”, e di Sticky Fingers dei RollingStones, con il paio di jeans dalla zip apribile), alle riviste come Interview, di cui è presente in mostra anche una copia autografata dall’artista.

E ancora, un’opera emblematica dell’interesse di Warhol per la cinematografia: Empire (1964), il celebre lungometraggio costituito da un piano sequenza con inquadratura fissa dell’Empire State Building, di cui in mostra è proiettato un estratto. L’edificio è il protagonista assoluto di una narrazione di otto ore, sviluppata non attraverso un racconto tradizionale, bensì mediante il passaggio dal giorno alla notte.
Completa il percorso espositivo una serie di fotografie documentarie che contribuiscono a sottolineare l’unicità del rapporto tra arte e vita, che per Warhol erano fuse in una sola entità.

I visitatori saranno guidati lungo il percorso da celebri citazioni di Warhol, e potranno ammirare le “opere moltiplicate” di un grande autore contemporaneo debitore della sua arte: Damien Hirst.
Nelle sale della mostra e nel Bookshop del museo, infatti, saranno presenti le sedie sdraio del marchio Other Criteria, ideate da Hirst – su cui i visitatori potranno sedersi durante la visita in museo –, a dimostrazione di quanto, anche oggi, l’arte si avvalga del concetto di riproduzione e di “opera moltiplicata”.

La mostra è accompagnata da un catalogo – edito da GAMeC Books – che presenta un layout e un contenuto meno tradizionale rispetto alle classiche pubblicazioni: la veste grafica ricorda quella di un best-seller e, accanto al testo del curatore, Giacinto Di Pietrantonio, vi è una serie dibrevi testimonianze di oltre 60 artisti nazionali e internazionali che hanno esposto alla GAMeC nel corso degli anni, chiamati a riflettere sull’eredità lasciata da Warhol nel mondo dell’arte e nel campo della comunicazione.
Sono presenti, tra i numerosi altri, contributi di Vanessa Beecroft, Stefano Boeri,Cory Arcangel, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Jan Fabre, Alberto Garutti, Emilio Isgrò, Victor Man, Alessandro Mendini, Mimmo Paladino, Tim Rollins, Marinella Senatore,IanTweedy, Vedovamazzei, SislejXhafa, che raccontano la storia “alternativa” di un’icona e della sua creazione.

Gli orari di apertura sono: da lunedì a domenica dalle 10 alle 19; giovedì dalle 10 alle 22; martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.

Il biglietto d’ingresso (valido per tutte le mostre in corso) è di 6 euro intero, 4 euro ridotto e gratuito per le scuole. È disponibile biglietto famiglia 1+1 a 7,50 euro; 2+1 a 12 euro; 2+2 a 15 euro.

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