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Al Sociale in scena lo spettacolo teatrale “Il principe e il povero”

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Domenica 13 marzo alle 16.30 al teatro Sociale di Bergamo va in scena il debutto dello spettacolo teatrale “Il principe e il povero”, a cura di teatro Prova, con Marco Menghini, per la regia di Stefano Mecca.
L’esibizione, adatta al pubblico dai 4 anni in su, è liberamente ispirata ai personaggi e alle situazioni create da Mark Twain nel suo romanzo omonimo. Gli organizzatori spiegano: “L’identità individuale, condizionata dalla società, i diritti delle persone, le ingiustizie e le disuguaglianze sono le tematiche affrontate nella vicenda: nasciamo tutti uguali, ma il contesto sociale condiziona il nostro quotidiano; l’obiettivo, come insegnano i due protagonisti della storia, è riconoscere le ingiustizie e cercare di combattere per una realtà più equa e giusta. La nostra interpretazione della storia inizia da un paese felice governato con saggezza. Un triste giorno il re e la regina muoiono, lasciando il giovane principe solo con Hugo, il consigliere di corte. Hugo approfitta della situazione e della giovane età del principe per arricchirsi, riducendo il paese in miseria. Il malvagio consigliere rinchiude il principe nel palazzo reale, per timore che possa rendersi conto di quanto sia misera la vita nel paese”.
Gli organizzatori proseguono: “Il principe, però, nutre il grande desiderio di uscire dal palazzo, così una sera esce e incontra Tom. Tom è un ragazzo povero: non ha una casa, non ha da mangiare, non ha un letto, non ha giochi, non ha vestiti se non quelli logori che indossa. È circondato dalla miseria e sogna quello che non ha, e come lui vive gran parte del paese. Tom gioca nei campi intorno al palazzo reale e si domanda, sognando a occhi aperti, come sia la vita al suo interno. Edoardo è un principe, un ragazzo della stessa età di Tom e vive nel palazzo reale.
È costretto a rispettare ferree regole di comportamento che la sua condizione gli impone. Vive nel lusso, possiede tutto quello che Tom non ha, ma gli manca la libertà di uscire e di divertirsi. Dalle finestre del palazzo guarda gli altri ragazzi che corrono e giocano nei campi e paradossalmente li invidia perché loro sono liberi, privi di tutte quelle responsabilità e di quei doveri che caratterizzano la sua vita di corte.
Tom è attratto dal fascino e anche dal mistero del palazzo e medita un piano per entrare a esplorarlo, per riuscire a vivere, anche solo per un giorno, una giornata da vero principe.
Edoardo si sente soffocare dalla vita rigida e noiosa del palazzo e si prepara a fuggire.
I due mettono in atto le proprie intenzioni nello stesso momento, nella stessa notte, senza sapere l’uno dell’altro, e si incontrano sulle mura che circondano il palazzo. Con sospetto si avvicinano, si presentano, si conoscono e scoprono increduli che sono fisicamente identici. Decidono, per gioco, di scambiarsi gli abiti e l’identità per un giorno, dandosi appuntamento la notte successiva alla stessa ora. Può un principe rimanere tale in un mondo difficile e affamato? Edoardo si comporta da principe in un paese di poveri, così per la prima volta viene a conoscenza delle condizioni misere del suo paese. Nel frattempo Tom conosce le rigide regole del palazzo reale, non perdendo mai il suo comportamento da povero e disagiato, innescando spesso situazioni divertenti. Quando si ritrovano dopo un giorno intero passato nei panni dell’altro, guardano il mondo che li circonda in modo diverso e si alleano per cambiare le cose. Tom diventa il consigliere del principe: avendo vissuto la povertà, può aiutarlo a governare con equità. Insieme cancellano le leggi ingiuste portando il paese a una condizione di benessere”.

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