• Abbonati
giovedì
27
Luglio
domenica
30
Luglio

Al Polaresco mostra dei ragazzi di “Sentieri creativi”

Evento Terminato

giovedì
27
Luglio
domenica
30
Luglio
  • DOVE
  • CONDIVIDI

Dal 27 al 30 luglio allo Spazio Polaresco di Bergamo sarà allestita una mostra collettiva dei ragazzi partecipanti all’edizione 2017 di “Sentieri creativi”, con esposizione dei progetti che hanno realizzato in alta quota.
I lavori si potranno visitare dalle 14 alle 18.
Ecco i progetti.
Luca Maestroni
L’intervento si presenta come un sottile puntello di alluminio a sostegno della roccia presa in esame, la quale sta lentamente collassando su sé stessa. Considerando il macigno come un corpo ferito, lo scopo è di riuscire ad “aiutarlo” cercando di ritardare il più possibile l’inevitabile distacco delle due porzioni che lo compongono. L’idea che permea l’opera è che questa possa essere considerata compiuta laddove sia riuscita a spostare nel futuro il distacco del frammento anche “per un solo attimo in più”, frase incisa a mano sulla superficie della barra, in tensione tra suolo e pietra.

Chiara Cotti
Lo spazio intermedio di cui ci troviamo spettatori è il tentativo vano dell’uomo di contrastare un processo puramente naturale, nel nostro caso quello in cui il masso, vivendo un proprio ciclo vitale, si disintegra nel tempo. L’uomo agisce modificando tempistiche e spazi che non gli appartengono,
in un ciclo di divenire e passaggio in cui sospende l’elemento naturale tra dissoluzione e frammentazione.

Simone Mainetti
L’opera punta a celebrare il successo della reintroduzione dello stambecco nelle Alpi Orobie bergamasche, progetto che quest’anno festeggia trent’anni dai primi rilasci in alta valle Seriana, mettendo in evidenza l’importanza della salvaguardia del patrimonio naturale.

Carlo Catellani – Discendere
Un’opera che indaga il paesaggio reale come paesaggio interiore; in questo caso, il paesaggio montano come paesaggio verticale. E se l’ascesa è da sempre legata alla tensione verso il divino e il sublime, la discesa è, così come vissuto dall’artista, un viaggio alla scoperta dei demoni che abitano il proprio io.

Anna Pezzoli
Un cartello indica di fermarsi, prestare attenzione, guardare una roccia che solo apparentemente si è comodamente posizionata sul terreno. Una roccia il cui tragitto si conclude in discesa, a differenza di noi che saliamo verso le vette.

Valentina Goretti
Una sedia in cima ad un sasso, perchè la cima di una montagna non è la tappa più importante, perchè prima di raggiungerla si deve fare una scelta: se guardare la propria meta con impegno o non aver neanche bisogno di provarci.
Qualcuno si è seduto, qualcuno si siederà e l’unica cosa che è data sapere è dove puntava il suo sguardo e decidere se accettare o meno la sfida.

Alberto Rocchetti
Il progetto si pone l’obbiettivo di svuotare un elemento pesante e massiccio come la roccia producendo un varco e facendo intravedere il cielo creando situazioni inaspettate e sensazioni completamente nuove al viaggiatore. L’opera si presenta all’osservatore come un gioco, cercando di mandarlo in confusione evitando la facile comprensione dalla distanza. Utilizzando un materiale completamente riflettente, è in continua evoluzione così come il cielo e il materiale stesso si perderà nell’immensità della montagna, sia da lontano sia da vicino.

segnala il tuo evento gratuitamente +

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI