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Al Polaresco laboratorio di scrittura con Antonio Moresco

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Sabato 26 gennaio torna “[Song]writers – Riflessioni e esperienze sul gesto dello scrivere”, il laboratorio ad alta densità che, per il secondo appuntamento, avrà come protagonista lo scrittore Antonio Moresco.

L’incontro si svolgerà allo Spazio Polaresco di Bergamo – che insieme a Macramè – Trame comunicative supporta il progetto ideato da Isolotto – Comunicazione e progetti culturali. L’inizio è previsto per le 10 del mattino con termine nel primo pomeriggio (pausa dalle 12 alle 13).
La partecipazione prevede un costo di iscrizione di 20 euro; è possibile confermare la propria presenza scrivendo a lucabarachetti@gmail.com o il giorno stesso dell’evento.

Antonio Moresco è nato nel 1947. Milita nella sinistra extra-parlamentare negli anni ’70, periodo che lo vedere iniziare un lungo apprendistato letterario sino al 1995 quando pubblica l’esordio “La cipolla”. Da quel momento, e per molti anni, inizia un lungo “combattimento” con l’industria editoriale italiana, riassunto nell’urticante “Lettere a nessuno” che raccoglie le missive mandate ad alcuni addetti ai lavori del settore librario. La trilogia “Gli esordi”, “Canti del caos” e “Gli increati” è forse la sua opera decisiva, una serie di lunghi romanzi-mondo in cui perdersi, caratterizzati da una scrittura sempre più travolgente e generativa, dove biografia, enorme slancio visionario e carotaggio delle cose fondamentali dell’esistenza si mescolano e portano l’azione letteraria ad uno sconfinamento vertiginoso. Importanti anche le pubblicazioni di libri più brevi ma non meno capaci di incunearsi nell’accadimento umano come “Gli incendiati”, “La lucina” e “L’addio”. Moresco è anche un agitatore culturale e fondatore di Repubblica Nomade, gruppo di cammino su lunghe tratte dal forte significato simbolico.

L’ultimo libro è “Il grido”, uscito a settembre per l’editore SEM. Così viene presentato: “Sotto i nostri occhi sta succedendo una cosa enorme, ma che noi non vogliamo vedere: le nostre sono le prime generazioni umane a vivere al cospetto di un’estinzione di specie. Eppure tutto continua come se niente fosse, perché i domini umani traggono il loro potere proprio da questo occultamento. Economia, politica, società, costume, informazione, cultura… tutto sembra organizzato e concepito per perpetuare una simile tragica rimozione. In questo pamphlet, unico per radicalità e coraggio, estremo come è estrema la nostra condizione, tutto viene rimesso in discussione e in movimento, mostrando come il nostro pensiero e il nostro immaginario – così come si sono venuti formando e selezionando nel corso del tempo – siano collegati da fili comuni e siano funzionali a questo suicidio di specie in atto. L’autore e personaggio di questo spiazzante libro si confronta e combatte senza limiti e senza rete con figure cruciali della nostra epoca, come Giacomo Leopardi, l’astrofisico Stephen Hawking, Emily Dickinson, lo scrittore francese Michel Houellebecq, Darwin e Marx, Freud, Balzac, i filosofi Nietzsche ed Emanuele Severino e molti altri”.

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