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Ad Almè in scena “Giobbe. Storia di un uomo semplice”

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Sabato 13 luglio ad Almè andrà in scena uno spettacolo dal titolo “Giobbe. Storia di un uomo semplice”. L’appuntamento è alle 21.15 a Villa Carnazzi.

Adattamento di Francesco Niccolini, dal romanzo di Jospeh Roth, consulenza letteraria e storica Jacopo Manna. Si esibisce Roberto Anglisani per la regia di Francesco Niccolini.
Spettacolo vincitore dei “Teatri del sacro” 2017

L’iniziativa è promossa da deSidera Festival in collaborazione con
Associazione CulturAlmente e Parrocchia di Almè.

 

“Più di cento anni fa, in Russia, al confine con la Polonia, in un villaggio così piccolo che non è riportato su nessuna mappa, viveva un maestro. Si chiamava Mendel Singer. Era un uomo insignificante. Era devoto al Signore. Insegnava la Bibbia ai bambini, come prima di lui aveva fatto suo padre. Insegnava con molto passione e poco successo. Uno stupido maestro di stupidi bambini: così pensava di lui sua moglie Deborah”. Così inizia questo racconto, che attraversa trent’anni di vita della famiglia di Mendel Singer, di sua moglie Deborah e dei suoi quattro figli. Ma attraversa anche la storia del primo Novecento, dalla Russia all’America, dalla guerra russo giapponese alla prima guerra mondiale e oltre. Ma soprattutto attraversa il cuore di Mendel, lo stupido maestro di stupidi bambini, devoto al Signore, e dal Signore – crede lui – abbandonato.

Roberto Anglisani dà voce a tutti i pensieri dei protagonisti, alle paure, alle speranze e alla disperazione, alle preghiere e alle rivolte. Come dice Skowronnek, grande amico di Mendel Singer, «Noi siamo dentro il disegno, e il disegno ci sfugge», per questo Mendel – e tutti gli altri – fanno tanta fatica: la vita è un mistero, la fede un rifugio, e il dolore mette a dura prova anche l’uomo più giusto.

“Giobbe” – romanzo perfetto di Joseph Roth – diventa così un racconto teatrale tragicomico proprio come la vita, dove si ride e si piange, si prega e si balla, si parte, si arriva e si ritorna, si muore in guerra e si rinasce. Senza giudizio, senza spiegazioni: ma, attraverso lo sguardo mite e sereno di un narratore misterioso e onnisciente, ricchi di compassione e accompagnati da un sorriso, lieve, dolcissimo, che spinge tutti i protagonisti di questa storia, lunga quanto una vita, e forse anche un po’ di più.

Francesco Niccolini

Ingresso libero.
info@teatrodesidera.it – 347 1795045

 

 

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