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A Colognola teatro per riflettere sul gioco d’azzardo

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Sabato 14 gennaio alle 21 al teatro San Giovanni Bosco di Colognola, a Bergamo, andrà in scena lo spettacolo teatrale “Io me la gioco”. L’iniziativa, che vede protagonista il teatro del Buratto, pone spunti di riflessione sul gioco d’azzardo.
L’esibizione, rivolta al pubblico dai 13 anni in su, verrà proposta alle 21 e ha una durata di 75 minuti. Sul palco, Elisa Canfora, Dario de Falco, Stefano Panzeri, con animazione video a cura di Carlo Fusani.
Dalle precedenti tappe di lavoro – spettacoli e incontri – sul mondo degli adolescenti e dei pre-adolescenti, sono nate diverse riflessioni. L’abuso di alcol e il cattivo uso della rete ci sono sembrate le punte di un iceberg con un immenso corpo sommerso; manifestazioni di malessere e disagio che nell’eccesso cercano sfogo, quiete e risposte. Sotto il primo strato ghiacciato sedimentano inquietudine, relazioni difficili tra coetanei e con il mondo degli adulti, insoddisfazione, mancanza di speranza, ma anche desideri e passioni forti che spesso non riescono a trovare una strada per affiorare alla luce. Una delle “dipendenze” di cui oggi si parla e ci si interroga – che riguarda sia gli adulti sia i ragazzi – è quella del gioco d’azzardo. Ci è parso interessante osservare come le parole” gioco” e “azzardo” spesso abbiano assunto un significato negativo. E proprio da qui vogliamo partire, per riscoprire, nel confronto, tutta la positività del gioco e del mettersi in gioco, con se stessi e nelle relazioni. Adolescenza vuol dire buttare all’aria i “vecchi giochi” e trovarne di nuovi, con diverse e a volte complesse regole, mettendosi anche in discussione. E quali sono i punti cardinali per non perdersi? Cosa succede se, durante il colloquio con il professore, un genitore scopre che suo figlio non è a scuola da una settimana? Quante e quali domande nascono nella sua mente? Per cercare le risposte, il padre, con l’aiuto-confronto dell’insegnante, comincia un viaggio, “un’indagine”.
Il mondo del figlio prende forma a poco a poco, tra realtà e proiezioni paterne, tra paure e speranze. Mondo adulto e mondo dei ragazzi provano a guardarsi in faccia. Il gioco d’azzardo nasconde la trappola in cui il figlio e un amico cadono; adrenalina del rischio, valore del denaro, sfida alla sorte … sono richiami avvolgenti e irresistibili per uno dei due protagonisti. Ma il figlio si rivela, infine, pronto ad affrontare la vita, a comprendere i valori positivi del giocare, perché la vita e le relazioni, uno, deve giocarsele! Una sfida non con la sorte, ma con se stessi, per crescere e per cambiare.
L’adolescenza è una seconda nascita, faticosa e bella per tutti, non solo per i ragazzi ma anche per i genitori che “subiscono“questa trasformazione, o per tutti quegli insegnanti che come contadini gettano semi nel difficile terreno dell’adolescenza e raramente ne vedranno i frutti.
Il Teatro del Buratto è nato nel ’75 e da sempre ha indirizzato la produzione con un’attenzione particolare al momento musicale, all’aspetto pittorico, grafico e di immagine, nella direzione di un Teatro “totale”, dove alle consuete tecniche d’attore, che fanno uso di linguaggi verbali e gestuali, si accompagna una ricerca nel teatro d’animazione (pupazzi, oggetti, forme) secondo le tecniche più diverse: teatro su nero, pupazzo indossato, ecc. Organizza corsi di scrittura creativa, laboratori nelle scuole e da qualche anno gestisce corsi di formazione finanziati dal Fondo Sociale Europeo. Collabora con la Rai e con altre emittenti televisive.
Il biglietto di ingesso allo spettacolo è di 10 euro intero e di 7 euro ridotto.
Al mattino, alle 10, l’esibizione verrà proposta per le scuole.

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