Unicef Bergamo e Bilingual British School collaborano per un’importante iniziativa solidale. L’organizzazione che da anni è impegnata nella sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e la prima scuola bilingue paritaria del territorio, ormai prossima al suo decimo anno di attività, aprono la raccolta fondi Unicef 2020.
Prenderà il via venerdì 13 dicembre con uno spettacolo di beneficenza in scena alle 18 al teatro Serassi di Villa d’Almé: si tratta di “Back in the habit”, inedito musical interpretato da alunni della BBSchool. L’esibizione, in lingua inglese, racconta la storia di un riscatto personale e si ispira alla trama di “Sister act”: sul palco ci saranno 210 bambini dalla prima elementare alla terza media e, grazie ai professionisti che li hanno preparati, daranno prova di notevoli capacità artistiche.
Durante l’evento verrà effettuata una raccolta fondi per un progetto scolastico di educazione primaria in uno dei campi profughi sostenuti da Unicef, a pochi chilometri dal confine con la Siria. La serata all’insegna dell’impegno etico e solidale, fatta dai bambini per i bambini, sarà aperta dal portavoce nazionale di Unicef Andrea Iacomini, rientrato da pochi mesi dal campo profughi dei bimbi abbandonati al confine tra Libano e Siria.
Al centro dell’attenzione c’è la crescita dei ragazzi. Elisabetta Paganessi, presidente di Unicef Bergamo afferma: “Ringrazio BBSchool che ha accolto questa collaborazione e si è inserita in questo progetto internazionale per aiutare bambini meno fortunati. Con le risorse raccolte si contribuirà alla costruzione di una scuola nel centro profughi permettendo ai più piccoli di ricominciare, almeno in parte, una vita normale”.
Ad animare BBSchool è una particolare sensibilità per il mondo che ci circonda. Patrizia Canzoneri, dirigente scolastico della Bilingual British School, dichiara: “Questo progetto per noi è importante perché offre l’opportunità di far crescere i ragazzi non solo nel sapere ma anche nella consapevolezza di quello che succede vicino e lontano da noi. Riteniamo che educare alla cittadinanza debba essere un dovere per la scuola per formare non solo bravi studenti ma anche cittadini migliori”.
Sottolineando il significato di questo progetto, il presidente del consiglio comunale di Bergamo, Ferruccio Rota, evidenzia: “Ha un grande valore etico, un’attività importantissima che tocca la coscienza di tutti noi e ci invita a puntare i riflettori su situazioni che devono scuotere l’indifferenza della nostra società”.
Da oltre 70 anni Unicef mette al primo posto i minori, lavorando per proteggere i loro diritti e fornire l’assistenza e i servizi di cui hanno bisogno per sopravvivere e prosperare. Con una presenza in 190 paesi e territori, l’Unicef ha contribuito a salvare più bambini rispetto a qualsiasi altra organizzazione umanitaria nel mondo.
L’appello dell’Unicef diramato nelle ultime settimane non ha precedenti: mai nella storia l’infanzia era stata così duramente colpita da guerre e disastri naturali: un bambino su 4 vive in guerra o alle prese con calamità. Nel 2020 serviranno 4,2 miliardi di dollari per sostenere i bambini bisognosi, 3,5 volte di più rispetto a quanto richiesto nel 2010.
La situazione più critica riguarda i rifugiati siriani, con più di 5,6 milioni di persone sfollate, tra cui 2,5 milioni di bambini. “Oggi in tutto il mondo vediamo il maggior numero di bambini bisognosi di assistenza d’emergenza da quando abbiamo iniziato a tenere i registri. Un bambino su quattro vive in un paese colpito da conflitti o disastri”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Unicef Henrietta Fore. “Un numero storico di bambini sradicati con la forza dalle loro case richiede urgentemente protezione e sostegno”.
Il punto di incontro tra Unicef e Bilingual British School è un sistema di valori dove solidarietà e senso civico vengono coniugati con la formazione accademica: gli obiettivi di eccellenza, oggi, non possono infatti che colorarsi di eticità, riscoprendo parole come virtù, rispetto e integrità. Con l’inserimento di un nuovo programma chiamato “Global Perspectives” questi valori vengono messi al centro di una nuova didattica che trova nella consapevolezza e nella responsabilizzazione dello studente la sua massima realizzazione. Il bambino di oggi, cittadino di domani, è chiamato a riflettere e quando riesce, ad agire su tematiche che a livello “globale” lo investiranno sempre più. In quest’ottica la pedagogia e la didattica sono a servizio dell’etica.
La collaborazione tra l’organizzazione umanitaria e la scuola, iniziata lo scorso anno con il Gran Galà di beneficenza, ha preso nel corso del 2019 forme via via più consistenti. “Back in the habit”, incorniciato in una scenografia non più vista come decorazione scenica ma come strumento per la creazione di diverse situazioni spaziali, è reso possibile dall’alternarsi sul palcoscenico di 175 bambini dalla prima alla quinta elementare e da 35 ragazzi delle medie, a cui si aggiungono altre 20 figure professionali di vario tipo (insegnanti, tecnici, maestri collaboratori e attrezzisti).
Per monitorare la collaborazione tra Bilingual British School e Unicef clicca qui.
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