A causa delle avverse previsioni meteo, essendo l’esibizione completamente all’aperto, è stato annullato lo spettacolo “Il suonatore Jones”, in programma giovedì 9 agosto alle 21 alla cascina Elav.
È già stata individuata la nuova data: venerdì 7 settembre durante Elav Big Mama, festa di chiusura dell’estivo in Cascina Elav.
Lo spettacolo è una produzione di “Teatro Nuovo Bergamo” porterà in scena lo spettacolo “Il suonatore Jones – o forse un altro amico fragile”.
L’esibizione, in forma di monologo di teatro canzone, prende forma ed è accompagnata dalle canzoni di “Non al denaro, non all’amore né al cielo” del cantautore genovese.
Nel 1971 Faber ha tradotto in forma di canzone le poesie dell’Antologia di Spoon River di Master pubblicando il concept album “Non al denaro, non all’amore né al cielo”. I brani rappresentano una serie di epitaffi di vari archetipi umani, inseriti in una società senza tempo né luogo, la cui universalità è sottolineata dall’articolo indeterminativo che precede ogni nome: “Un matto”, “Un giudice”, “Un malato di cuore”, “Un ottico”, “Un chimico”, “Un medico”. Ciascuno di loro vive un disagio causato da un difetto fisiologico o da un eccesso di speculazione filosofica, visionarietà o idealismo, e ciascuno, all’ombra della propria lapide, trova la voce per svelare i vizi che in vita lo resero vittima dell’invidia, della competizione e di un destino conformista. L’ultimo personaggio dell’album, “Il suonatore Jones” – l’unico ad avere un nome proprio – incarna invece l’ideale non barattabile di libertà, al di là di qualsiasi buonsenso comune che impone l’identificazione della felicità con l’amore, con il denaro e con il cielo – ossia la religione, ma anche l’ambizione, il sogno.
L’artista, “che offrì la faccia al vento e la gola al vino”, è l’unico sulla collina di Spoon River ad aver superato la morte rivolto ingenuamente alle note del suo flauto, all’arte, al gioco della vita. Lo spettacolo è in forma di monologo di teatrocanzone.
Sulla scena vediamo il suonatore Jones, che rappresenta l’artista a tutto tondo e diventa qui piú un cantore, un attore: egli alterna monologhi, in cui racconta se stesso e i vizi a cui ha saputo rinunciare in nome della libertà, a momenti in cui veste i panni degli altri personaggi della collina di Spoon River, per mettere in luce in modo ora ironico ora brutale il vuoto esistenziale di chi vive rivolto “a denaro, amore e cielo”.
In questa struttura si inseriscono nove brani musicali, scelti tra i piú significativi dell’album e tra i piú noti della discografia di De André (“Ballata dell’amore cieco”, “Cantico dei drogati”, “Amico fragile”). Ad accompagnare la voce di Jones (Federico Baldi, autore del testo) la chitarra acustica ritmica di Giovanni Rivoltella e il polistrumentista Stefano Nusperli (chitarra elettrica, basso, tastiera, synth, loop station), che ha curato gli arrangiamenti amalgamando innovazione e rispetto per dei brani intoccabili.
La regia di Luca Andreini, da quattro anni alla guida di Teatro Nuovo Bergamo, ha cercato di valorizzare al meglio due elementi portanti dell’arte teatrale: la parola, che colora i monologhi di Jones di un carattere prettamente narrativo, e il corpo dell’attore, protagonista dei quadri, stilisticamente vicini al teatro d’immagine, in cui il Suonatore interpreta i personaggi “viziati”.
Le domande che hanno mosso la scrittura della drammaturgia sono state: il suonatore Jones puó esistere davvero o si tratta di una figura utopica? Ha senso aspirare alla libertà assoluta che incarna? Se essa fosse irraggiungibile, che valore avrebbe per l’uomo anche solo l’aspirare a questa felicità primordiale che prescinde da denaro, amore e cielo? Le risposte, come sempre dovrebbe essere a teatro, non sono esplicitamente formulate né tantomeno imposte allo spettatore. Certamente nella parte finale si intuisce che anche il protagonista non si riconosce piú nell’ideale forse utopico che incarna, ma il focus è piú sul percorso che sul punto di arrivo: quanto puó esserci prezioso un suonatore Jones che ci sbatte in faccia i vizi che costeggiano la nostra vita distraendoci dall’essenza delle cose?
Per avere ulteriori informazioni contattare Cascina Elav telefonando al numero 3711696607, inviando un’e-mail a info@cascinaelav.com, accedendo alla pagina Facebook “Cascina Elav” oppure consultando il sito www.cascinaelav.com
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