Per i non addetti ai lavori può sembrare un’area in cui la tecnologia conta poco, e invece la selezione del personale – un settore in cui le relazioni umane hanno un ruolo predominante – il digital sta cambiando gli assetti.
Non tutti gli operatori del settore si sono adeguati con la stessa rapidità, ma alcune società hanno compreso come il digitale non sia antitesi di relazione umana, al contrario.
Tra queste c’è R-Everse SpA, società di selezione del personale che ha come motto “Digital to be more human”. Infatti i founder Daniele Bacchi e Alessandro Raguseo sostengono con successo che digitalizzando tutti i processi ripetitivi in cui l’uomo non dà un reale valore aggiunto si lascia molto più tempo ai recruiter per gestire le relazioni umane, con le aziende clienti e con i candidati. Inoltre se il processo di ricerca e selezione viene digitalizzato e gestito tramite piattaforme digital, avvalendosi di Intelligenza Artificiale e altre tecnologie all’avanguardia, non perde di qualità ma al contrario ne guadagna in velocità e margine d’errore più basso.
Questo ci porta ad affrontare un altro grande tema del mondo delle Risorse Umane: l’importanza delle soft skill, ovvero di tutte quelle competenze non tecniche ma associabili alle predisposizioni personali come saper lavorare in squadra, gestire lo stress, gestire i rapporti sociali. Potrebbe sembrare che con l’aumentare dell’utilizzo della tecnologia diminuisca la necessità di queste soft skill, e invece è proprio il contrario: per come è intesa oggi la tecnologia è più che altro un approccio mentale, un’apertura al cambiamento e una predisposizione all’apprendere nuove competenze. Le persone che hanno successo nel mondo del lavoro di oggi non sono tanto quelle che sanno usare un software piuttosto che un altro, ma quelle che rispondono velocemente alle nuove esigenze di un mondo del lavoro in costante evoluzione.
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