Il funerale rappresenta un momento intimo e importante. È attraverso questa cerimonia che diamo l’addio definitivo ai nostri cari defunti, piangendoli e commemorandoli insieme a coloro che li hanno amati.
Senza nulla togliere al suo valore affettivo, tuttavia, è innegabile che il costo di un funerale in Italia comporta una discreta spesa che, soprattutto in questo periodo, può caratterizzarsi per un costo più elevato del solito.
Il motivo è ovviamente da imputare alla diffusione del Covid-19, che ha causato un sensibile aumento dei costi in tutti i settori commerciali, incluso quello delle agenzie di pompe funebri. Sono molte le attività di questo tipo che, approfittando della pandemia, hanno aumentato i costi dei loro servizi. Molte, ma non tutte.
Se, pertanto, ti stai domandando quanto costa un funerale in Italia, sappi che la risposta dipende dall’agenzia cui ti rivolgi e che ve ne sono alcune, come Onoranze Funebri La Simonetta dal 1946, che hanno mantenuto invariati i loro prezzi.
Ciò detto, in questo articolo cercheremo di darti un’idea dei costi di un funerale completo in Italia, tenendo conto di una serie d’importanti fattori, inclusa la zona della città in cui si svolge.
Quanto si spende per un funerale?
Come ti abbiamo appena spiegato, nel momento in cui ti chiedi quanto costa un funerale completo, devi essere consapevole del fatto che una risposta precisa e infallibile purtroppo non esiste. Una cerimonia di sepoltura è infatti l’esito di una serie scelte prese a tavolino, che vanno a incidere significativamente sul costo del risultato finale. La tipologia di bara, il materiale di cui è fatta e lo svolgimento stesso del funerale sono infatti parametri che finiscono inevitabilmente per influenzare il costo complessivo. Accanto a questi elementi personalizzati, tuttavia, ve ne sono alcuni più generali, che hanno a che vedere con la città in cui hanno luogo le esequie funebri.
In linea di massima, basandoci su alcuni studi statistici condotti da Business Online nelle più note città italiane, possiamo affermare che il prezzo medio di un funerale standard (ossia comprensivo di cassa e copricassa, carro funebre, addobbi floreali e le varie pratiche burocratiche), nella zona del nord Italia, ammonta a circa 2.450 euro. Questa cifra varia anche in base alla specifica città nella quale viene organizzata la cerimonia funebre. A Milano, per esempio, è possibile osservare delle differenze tra:
– cerimonia base, ossia un funerale sotto i 1.000 euro;
– cerimonia completa, con un costo compreso tra i 1.700 e i 2.000 euro;
– cerimonia elegante, un funerale molto ricco che può arrivare a costare anche 3.000 euro.
Nelle città del centro Italia i costi aumentano leggermente, arrivando a una media di 2.500 euro: un prezzo che sale ulteriormente nel caso in cui la cerimonia si svolga nella Capitale, arrivando perfino ai 7.000 euro. Nettamente inferiori, infine, sono i prezzi dei funerali nel Sud Italia: quelli che hanno luogo a Napoli, per esempio, oscillano tra i 1.700 e i 3.400 euro, a seconda del tipo di servizio richiesto.
I prezzi che ti abbiamo indicato sono ovviamente da intendersi a puro titolo esemplificativo. Questo perché, lo ribadiamo, a incidere sul costo finale di un funerale interviene un gran numero di fattori, che spaziano dal tipo di cerimonia richiesta alla modalità di sepoltura, passando ovviamente attraverso elementi “estetici” quali i materiali e gli addobbi floreali.
Per avere un’idea il più possibile precisa di quanto potrebbe costarti un funerale completo, devi pertanto conoscere con precisione tutti questi fattori, così da riuscire a farti una panoramica più o meno attendibile in merito a quanto andrai a spendere.
Cosa incide sul costo finale del funerale?
Ora che ti sei fatto un’idea dei prezzi generali di un funerale completo, a seconda della zona d’Italia in cui si svolge, è tempo di entrare nel dettaglio della cerimonia funebre, valutando con attenzione i fattori che influiscono sul suo costo finale. A incidere sul preventivo complessivo sono infatti:
– il tipo di sepoltura richiesta;
– il costo della bara;
– gli eventuali extra.
Costa di più la sepoltura o la cremazione?
Seppellire o cremare? Questo è il dilemma! Al di là delle parafrasi shakespeariane, questa rappresenta la decisione più importante da prendere. Se il defunto ha lasciato delle disposizioni in merito, allora la scelta è presto fatta. Se, al contrario, non ha espresso le proprie volontà, dovrai essere tu a stabilire qual è la soluzione migliore.
Senza troppi giri di parole, è bene sottolineare che il costo della tipologia di sepoltura scelta andrà inevitabilmente a influenzare la tua decisione finale. Potresti infatti chiederti quale sia l’opzione più economica, lasciandoti magari tentare da un’illusione di risparmio. Sì, perché d’illusione si tratta. Sono in molti, infatti, a ritenere che la cremazione costi meno della sepoltura classica: un pregiudizio decisamente errato, in quanto cremare il defunto è solo uno dei numerosi passaggi che dovrai affrontare (e pagare!) nell’ottica di un funerale completo.
In media, infatti, il costo di una cremazione con funerale annesso si aggira tra i 2.500 e i 3.000 euro. In questo range è inclusa anche la tassa per il servizio di cremazione, il cui importo varia da comune a comune, collocandosi in una fascia compresa tra i 200 e i 600 euro. A far aumentare il costo totale, tuttavia, influiscono anche: la tipologia di bara scelta per la cremazione, gli addobbi, i fiori, le eventuali lapidi e iscrizioni.
Tutti fattori, questi, che caratterizzano anche la classica cerimonia funebre con la bara, i cui costi alla fine non sono poi così diversi. In conclusione, pertanto, nella scelta tra sepoltura classica e cremazione, il fattore risparmio non è da tenere in considerazione, in quanto le variabili da considerare sono troppe e non è dunque possibile affermare che esiste una tipologia d’inumazione realmente più economica dell’altra.
Qual è il prezzo della bara più economica?
Un altro fattore che incide significativamente sul prezzo finale di un funerale è il costo della bara funebre. Anche in questo caso, è d’obbligo tenere presenti alcuni specifici parametri di scelta, che sono:
– tipo di legno;
– tipologia di accessori;
– lavorazione effettuata;
– forma e struttura della bara.
Tutti questi elementi vanno inevitabilmente a incidere sul prezzo complessivo della bara e, di conseguenza, su quello finale della cerimonia funebre. Il primo fattore, in particolare, riveste un’importanza fondamentale: il legno può infatti essere pregiato o meno pregiato, dove il primo avrà inevitabilmente un costo maggiore rispetto al secondo.
Una bara semplice in pino rosso, per esempio, comporterà una spesa di soli 500 euro; al contrario, per seppellire il tuo caro in una pregiata bara in rovere, dovrai sborsare oltre 3.000 euro. E parliamo solo di prezzi base, legati al materiale, ai quali vanno ad aggiungersi quelli relativi a tutti gli altri fattori citati.
Il comune può farsi carico di alcune spese del funerale?
Il costo di un funerale, solitamente, è interamente a carico della famiglia del defunto. Esistono tuttavia due casi specifici in cui a farsene carico è il comune, che interviene a pagare le spese di due precise tipologie di funerale:
– i funerali sociali;
– i funerali di povertà.
I primi si riferiscono alle cerimonie funebri dei defunti appartenenti a una famiglia indigente, le cui gravi difficoltà economiche non le consentono di pagare interamente le spese funerarie. Si tratta di persone segnalate ai Servizi Sociali, per le quali il Comune chiede di applicare uno sconto del 50% sul funerale. La restante somma viene poi pagata a rate dai famigliari o, nel caso in cui non riuscissero, dal Comune stesso.
I funerali di povertà sono invece del tutto gratuiti: vengono cioè pagati interamente dal Comune che, ogni anno, stanzia una determinata somma da destinare a cerimonie di questo tipo, con le quale vengono sepolte le persone nullatenenti (per esempio i senzatetto), che non hanno parenti in vita o, se li hanno, risultano anch’essi nullatenenti. Queste regole variano ovviamente da comune a comune, seppure vi sia un fattore che, sfortunatamente, li accomuna tutti e in ogni parte d’Italia: il Coronavirus, la cui diffusione ha aumentato considerevolmente il numero di morti da seppellire, inclusi quelli indigenti.
Il Coronavirus ha inciso sui costi dei funerali?
Come ti abbiamo già anticipato all’inizio, la diffusione del Covid-19 non ha portato solo dolore e morte, ma anche a un consistente aumento di prezzo in molti settori commerciali, incluso quello dei funerali. Per quanto pensarlo non sia piacevole, una cerimonia di sepoltura è a tutti gli effetti un servizio commerciale di pertinenza delle agenzie di pompe funebri che, attraverso questa attività, si guadagnano da vivere né più né meno come qualsiasi altra azienda.
Lo scoppio della pandemia ha dunque tristemente aumentato il volume dei loro affari ma, allo stesso tempo, ha costretto le agenzie a mettere in atto una serie di procedure inedite volte a garantire alcune fondamentali misure di sicurezza: una situazione che si è tradotta, spesso e volentieri, in un considerevole aumento dei costi dei funerali. Funerali di fatto inesistenti o ai quali, in molti casi, i parenti del defunto non hanno potuto nemmeno presenziare.
Al dolore per la perdita dei propri cari, strappati alla vita da un’orribile malattia che non lascia scampo, si aggiunge dunque quello delle spese salate da sostenere, la cui parcella viene spesso recapitata senza alcun avviso, né preventivo, bensì come un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Sono molte le famiglie che, in periodo di pandemia, si sono rivolte alla Regione o allo Stato per protestare contro questa ingiustizia, ma le loro parole sono rimaste perlopiù inascoltate.
La soluzione da adottare in questi casi è soltanto una: richiedere fin da subito i servizi di un’agenzia funebre che si dimostri chiara e trasparente sui prezzi, che non approfitti della pandemia per aumentarli e che non riservi brutte sorprese a persone già pesantemente provate dal dolore e dalla disperazione. Che sia inoltre consapevole del difficile periodo che tutti noi stiamo vivendo, mantenendo invariati tanto i propri prezzi quanto i propri standard, così da non pesare economicamente sulle persone e non lucrare crudelmente sul loro dolore.
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