Il turismo sardo si è dichiarato pronto già da tempo ad accogliere i turisti in totale sicurezza. Per l’occasione sono stati promossi dei corsi di gestione degli arrivi che hanno visto l’iscrizione di quasi mille addetti al settore e il piano continuerà per tutta l’estate. Lo stesso discorso si applicherà al settore traghetti Sardegna che, per le circostanze in cui viviamo in questi duri mesi, ha messo a punto un piano di controllo a tappeto che farà sentire i turisti accolti e al sicuro.
Si riparte dalla cultura: le iniziative per la sicurezza dei turisti
Nei mesi di maggio e giugno si sono registrate tantissime partecipazioni ai corsi di formazione professionali orientati all’accoglimento sicuro dei turisti con due mesi di lezioni e oltre trecento ore erogate in tutta l’isola. Si è registrata una grande adesione anche su altri corsi di formazione come quelli di primo soccorso e di prevenzione degli incendi in azienda, così come per gli aggiornamenti sulle lingue straniere e l’informatica. La Sardegna si schiera con la cultura per arginare i rischi della pandemia mantenendo sempre decisamente elevati gli standard di qualità dell’accoglienza che la contraddistinguono da sempre. Complessivamente la stagione formativa precedente a quella turistica ha interessato tutte le principali città dell’isola: Oristano, Sassari, Olbia, Nuoro e Cagliari. Attualmente i corsi sono ancora aperti e sono organizzati e finanziati proprio dall’Ente Bilaterale per il Turismo in Sardegna che ammette alle iscrizioni titolari, soci, lavoratori e gestori con lezioni a numero chiuso e formazione rigorosamente a distanza, tramite piattaforme telematiche ad hoc.
Consapevolezza e conoscenza delle regole: il segreto per la ripartenza estiva sarda
Questo piano ha sollevato una miglior consapevolezza da parte degli abitanti e ha dato i suoi frutti già in questi giorni per i quali si riscontrano segnali più che positivi. Dopo un periodo di abbassamento della curva epidemiologica, come spiega il presidente dell’Ente Bilaterale per il Turismo, non sarà ridotta la soglia di attenzione. Si ritiene necessario che tutti conoscano le regole e che sappiano come applicarle per consentire alle strutture di lavorare senza intoppi e per far vivere ai turisti l’indimenticabile vacanza che sognano dopo un anno più che difficile. Le premesse sono ottime e, proprio per questo, l’isola sarda si aggrega al filone di organizzazioni territoriali che, sotto la guida dell’esempio Greco, mira a gestire la stagione vacanziera offrendo i massimi standard qualitativi e di sicurezza.
Da sempre l’isola dei centenari e del benessere
Per l’isola non è stato difficile garantire sicurezza e qualità della vacanza dato che da sempre risulta essere un paradiso di benessere, come testimoniato dalla longevità dei suoi abitanti. È per questo che la Sardegna vanta un riconoscimento molto prestigioso a livello mondiale: quello di far parte delle zone “blu” del pianeta. Si tratta di uno studio condotto in vari angoli paradisiaci del pianeta per il quale sono state riscontrate zone in cui si vive meglio e più a lungo che altrove. Le zone blu sono caratterizzate da una speranza di vita maggiore rispetto alla media mondiale e questo studio è stato dimostrato nella pratica anche da abitanti del posto che hanno approfondito tali ricerche: Gianni Pes e Michel Poulain. Entrambi hanno individuato le zone in cui si vive più a lungo che sarebbero l’Ogliastra, il sud dell’isola e la Barbagia. Il record in assoluto di longevità si è registrato nel comune di Perdasdefogu dove vivono otto fratelli la cui età collettiva raggiunge un totale di ben 828 anni! Il segreto? Spostamenti a piedi, vita all’aperto e cibo genuino: uno stile di vita che promuove l’attività fisica, l’alimentazione sana e la tranquillità.
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