Gli ultimi mesi di quello che è stato un 2020 veramente tumultuoso sono stati caratterizzati da delle decisioni a dir poco storiche e sorprendenti per quanto riguarda la cannabis e il CBD. Risale infatti allo scorso novembre la notizia secondo la quale la Commissione europea ha stabilito che la cannabis non è uno stupefacente e che il CBD può essere tranquillamente commercializzato tra gli stati dell’Unione Europea.
Un’ottima notizia per coloro che fanno uso delle varietà diverse di cannabis light e di altri prodotti a base di CBD, che in questo modo saranno sempre più facili da reperire presso shop fisici o online.
Ma vediamo nel dettaglio cosa ha portato a questa decisione rivoluzionaria.
Il caso
Come mai questa decisione, questa spinta alla liberalizzazione quasi inaspettata? La risposta è che il fattore scatenante nasce in realtà da un processo svoltosi in Francia a carico di due imprenditori, colpevoli di aver messo sul mercato una sigaretta elettronica a base di CBD.
Il problema principale era la provenienza di questo CBD. Infatti esso era stato importato dalla Repubblica Ceca così com’è, e secondo la legge francese possono essere importati soltanto semi e fibre di canapa e nessun altro prodotto in nessuna altra forma che derivi da questa pianta.
Gli imprenditori erano stati inizialmente condannati a 18 e 15 mesi, oltre a dover anche pagare un ammenda di 10.000 euro, ma essi hanno deciso di ricorrere in appello, e tale decisione si è rivelata vincente. Infatti la Corte ha stabilito che la legge comunitaria è al di sopra di quella dei singoli stati, e quindi ha di conseguenza escluso l’applicabilità delle regole della Politica Agricola Comune, ovvero la PAC, dato che il CBD non è da considerarsi né un prodotto agricolo né uno stupefacente.
La Corte ha inoltre sottolineato che i giudici, quando si trovano di fronte a casi come questi, devono giudicare in base alle conoscenze e ai dati scientifici più aggiornati, e non rifarsi a vecchi pregiudizi e convenzioni che cadono ormai, giorno per giorno, nel dimenticatoio.
Evgeni Tanchev, avvocato generale della Corte di Giustizia europea, aveva sottolineato già a maggio la nascita di questo problema tra Francia e Repubblica Ceca, e riferendosi agli articoli 34 e 36 del trattato Istitutivo dell’Unione Europea aveva fatto presente la che la commercializzazioni di questi prodotti era consentita, e che gli atteggiamenti protezionistici dei singoli paesi non avevano valore a riguardo.
C’è quindi a livello europeo una spinta maggiore alla liberalizzazione di quanta invece ce ne sia nei singoli stati, ma questa decisione è destinata a cambiare definitivamente le cose anche nei vari paesi dell’UE.
Il CBD: perché è così importante?
Perché i prodotti a base di CBD sono sempre più richiesti sul mercato? La risposta è semplice: perché gli effetti benefici di questa sostanza sono ormai provati, e quelli negativi sono quasi del tutto inesistenti. Basti pensare che ormai tantissime persone fanno uso di questi prodotti, e per le motivazioni più disparate.
Innanzitutto bisogna capire come il CBD agisce nel nostro organismo per capire perché esercita questi effetti benefici. Esso va ad intervenire sul nostro sistema endocannabinoide, che ha recettori sparsi un po’ per tutto il corpo e che agisce a livello dei nostri equilibri di base
Andando a interagire con questi recettori sia a livello del sistema nervoso centrale, e quindi del nostro cervello, sia a livello muscolare, il CBD permette di raggiungere uno stato di rilassatezza fisica e mentale che è molto ricercato soprattutto da persone che conducono una vita stressante e ricca di impegni.
Proprio per questo anche chi soffre di disturbi del sonno e di forte stress, spesso alla sera, consuma prodotti a base di CBD prima di andare a letto. Molte sono le persone che hanno trovato in questo modo sollievo dall’insonnia e da ritmi sonno-veglia completamente sbagliati. Anche perché, paradossalmente, il CBD non solo rilassa, ma assunto di giorno può anche aiutare a mantenere uno stato di veglia attiva e una buona concentrazione.
Il suo ruolo in ambito medico, inoltre, prende sempre più piede, dato che sono state riconosciute le sue proprietà benefiche grazie alle numerose ricerche scientifiche condotte su di esso. Anche malattie molto importanti e gravi, come il Parkinson e la sclerosi, sembrano trarre benefici dal CBD.
Si è infatti notato che esso va a migliorare la rigidità muscolare e i forti dolori che queste malattie provocano, oltre a limitare anche i tremori e i movimenti involontari che sono tanto invalidanti per i pazienti che ne sono affetti.
In particolare, il ruolo antidolorifico della cannabis light e del CBD sono ormai ampiamente riconosciuti dal mondo scientifico, e anzi queste sostanze vengono spesso consigliate e prescritte dagli stessi medici a quei pazienti che purtroppo soffrono di dolore cronico.
Il dolore viene combattuto in questo modo anche nei pazienti oncologici, ma non solo. Si è infatti notato, in una serie di esperimenti che saranno sicuramente portati avanti ed approfonditi, che il CBD è in grado di bloccare la proliferazione delle cellule tumorali in vitro e addirittura di indurne la morte. Questa è ovviamente una scoperta importantissima, che può portare, se ampliata, a risultati molto promettenti nel trattamento di queste patologie.
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