La querelle attorno al treno per l’aeroporto di Orio al Serio ora passa al vaglio della Regione Lombardia.
Dopo le polemiche degli ultimi giorni da parte del Comune di Bergamo e dei comitati dei quartieri nei confronti del progetto presentato dalla Rete Ferroviaria Italia (RFI) sul trasporto su ferro verso Orio, anche il Pirellone si esprime attorno all’opera che Regione ha inserito nel piano strategico delle Olimpiadi invernali del 2026.
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“Le proposte da parte dell’amministrazione comunale e delle associazioni di quartiere non ci sono nuove, sono temi che abbiamo già discusso con RFI”, precisa da subito l’assessore regionale ai trasporti, Claudia Maria Terzi.
Tra i temi sul banco già trattati da Regione con interlocuzioni apposite, l’alternativa di rendere la stazione di Orio interrata. É dei quartieri più colpiti dall’opera (Boccaleone, Campagnola, Colognola, San Tomaso de’ Calvi e Villaggio degli Sposi), di Legambiente e Italia Nostra la proposta di rendere il tracciato il più possibile interrato, ma parrebbe non realizzabile a fronte dei costi (si preventivano già 170 milioni) su un territorio molto breve (5 km) e complesso da un punto di vista geologico.
“Si tratta di un’opzione non praticabile, non solo per i costi (molto più elevati che fare la tratta sopra terra), ma, soprattutto, per la presenza di falde e di elementi idrogeologici nel terreno sottostante che impediscono la realizzazione dell’alternativa sottoterra. Un no che non riguarda, ovviamente, solo la stazione dell’aeroporto di Orio, ma tutta la tratta”, spiega l’assessore Terzi.
Pare non essere l’alternativa migliore nemmeno quella presentata dal Comune di Bergamo in cui viene chiesto di prediligere uno sviluppo “a raso” del treno nella tratta intercorrente tra il punto di svio dall’attuale linea BG-BS, così da evitare la costruzione del viadotto sopra via Lunga che, nel suo punto più alto, arriverebbe a toccare gli 8 metri di altezza. Un progetto immenso che rischierebbe di danneggiare la città dal punto di vista paesaggistico e ambientale.
“RFI ha valutato tutte le opzioni, se ha presentato questo documento è perché queste sono le proposte migliori e meglio realizzabili dal punto di vista dei costi e del contesto urbano. Se l’alternativa a raso fosse stata già realizzabile, l’avrebbero già proposta”, continua l’assessore.
Ma, se l’assessorato all’ambiente regionale ora è all’opera a vagliare tutte le proposte presentate da entrambe le parti ed è disposto a lavorare per trovare un modo per migliorare (per quanto è possibile) il progetto, una cosa è certa: al treno non si può rinunciare.
“I quartieri hanno chiesto di pensare ad alternative alla ferrovia, ma non ce ne sono. Il treno è la scelta migliore e più sostenibile per l’ambiente, il paesaggio, il contesto urbano e la vivibilità. So che c’è il tema del consumo di suolo e della perdita di aree verdi e agricole, ma il treno è conforme al progetto di tutela dell’ambiente abbracciato anche da RFI. Capisco tutte le critiche, ma il treno è una priorità per cui insisterò molto con RFI: porterà vantaggi non solo all’utente dell’aeroporto, ma sarà in grado di erogare nuovi servizi anche alle linee di Milano e Brescia. Non possiamo rinunciare ad un progetto così, né tanto meno rischiare che non sia pronto per le Olimpiadi del 2026″, ha concluso l’assessore Terzi.
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