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Discorsi al caminetto

Sanga: “Orio è un aeroporto che ha voglia di crescere, con la tecnologia meno disagi per chi ci vive vicino” video

Il numero uno di Sacbo, riconfermato anche per i prossimi tre anni, parla delle sfide che lo scalo bergamasco si troverà ad affrontare: treno, un'infrastruttura migliorata e ingrandita e un record di passeggeri già a portata di mano

Quando nell’ottobre 2019 prese il posto del compianto Roberto Bruni, di certo non poteva immaginarsi che qualche mese dopo si sarebbe trovato a dover fronteggiare gli anni più difficili dell’aeroporto di Orio al Serio.

La pandemia e le conseguenti limitazioni alla circolazione delle persone si sono abbattute come un uragano sul trasporto aereo, fino a quasi azzerarlo: per intere settimane gli unici movimenti possibili furono quelli degli aeromobili che portarono a Bergamo e in Lombardia contingenti di medici stranieri che si apprestavano ad affiancare i nostri dottori nella lotta al Covid.

In questo quadro tragico Giovanni Sanga, neo presidente di Sacbo, ebbe però il coraggio insieme alla sua squadra di tirare dritto sugli investimenti previsti per lo scalo di Orio al Serio, finalizzati all’ampliamento e all’ammodernamento delle infrastrutture: ben 43,3 milioni, interamente autofinanziati, nel 2020.

Oggi la linea non è cambiata: investire per crescere e diventare un aeroporto sempre più moderno, strategico e intermodale, con il prossimo arrivo del treno che, secondo le previsioni, dovrebbe rappresentare il vero e proprio salto di qualità dal punto di vista dell’accessibilità.

È solamente una delle sfide che Sanga si troverà a gestire nei prossimi tre anni, in seguito alla conferma a numero uno della società di gestione aeroportuale.

Impossibile non citare quella legata alla sostenibilità, tema più che mai in vista e delicato se si pensa a un’infrastruttura aeroportuale come quella di Orio che è inserita in un contesto fortemente urbanizzato.

Inutile negare che i rapporti col vicinato non siano dei più semplici, ma va senza dubbio trovato un equilibrio tra le necessità di crescita di uno scalo che nel 2023 sfonderà quota 15 milioni di passeggeri e i diritti dei residenti.

Una grossa mano la potranno dare le compagnie aeree, Ryanair in particolare che rappresenta la stragrande maggioranza dei movimenti quotidiani, che stanno ringiovanendo le flotte con aeromobili a minore impatto acustico e di inquinamento.

Ma l’aeroporto ha anche avviato una procedura di Valutazione Ambientale Strategica ed è in fase di discussione il piano di Zonizzazione acustica.

Guarda tutta l’intervista nel video a inizio articolo. 

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