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Discorsi al caminetto

Emergenza migranti, l’appello del Prefetto Forlenza ai bergamaschi: “Cerchiamo strutture per accoglierli”

Il Prefetto Giuseppe Forlenza ringrazia chi si impegna ma chiede, se possibile, un ulteriore sforzo. Salernitano di origine, è a Bergamo da gennaio ma già prima conosceva la nostra città e il nostro dialetto "grazie alla nonna di mia mamma"

Bergamo. Con l’avvicinarsi della stagione estiva torna l’emergenza immigrazione nel nostro Paese. Un tema molto delicato e discusso in Italia, che in qualche modo interessa anche la nostra provincia. Tra le tante voci di chi storce il naso di fronte al concetto di accoglienza, ce n’è una che non solo si eleva a favore ma lancia anche un appello a tutti i bergamaschi: è quella di una delle figure più importanti della nostra città, il Prefetto Giuseppe Forlenza, che in occasione della Festa della Repubblica del 2 Giugno dice la sua su questo argomento, ringraziando chi si impegna a ricevere queste persone in difficoltà ma anche chiedendo – a chi può – un ulteriore sforzo: “Bergamo sta accogliendo da gennaio quasi quotidianamente decine e decine di migranti. Donne, uomini e bambini. Voglio ringraziare tutti quelli che si stanno impegnando. È una questione obiettivamente delicata e difficile che proseguirà anche nei prossimi mesi perché il Ministero dell’Interno prevede un altissimo numero di migranti che arriverà sulle nostre coste. Il governo, che ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale, si sta impegnando attraverso l’attivazione di hotspot e ne sta cercando altri in altre parti d’Italia.

Io ho già chiesto ai sindaci e alle associazioni che fanno accoglienza di poter avere più strutture possibili, soprattutto per un’accoglienza diffusa perché è quella che consente una migliore integrazione dei migranti. Ma io chiedo e approfitto di questa occasione per ribadirlo se ci sono piccolo strutture dove possiamo ospitare i migranti secondo i parametri previsti dall’ordinanza vigente io sono più favorevole perché anche facile un’integrazione di queste persone”.

Salernitano di 58 anni, Forlenza è al suo secondo incarico a capo di una Prefettura. Prima di arrivare nella nostra città, a gennaio al posto del predecessore Enrico Ricci, era stato per due anni a Rimini: “In questi primi sei mesi a Bergamo ho avuto la conferma di una comunità estremamente laboriosa, capace e anche caparbia – racconta il Prefetto – . Qui c’è un grande spirito di generosità e di solidarietà. Ne abbiamo avuto la prova in occasione del Covid quando i bergamaschi hanno saputo rimboccarsi le maniche e ricominciare da capo, dando un grande segnale di resilienza”.

Sposato e padre di tre figli, il Prefetto è molto legato alla sua famiglia: “Ho una compagna di vita straordinaria – rivela – che mi consente di avere alle spalle una solidità familiare e una stabilità effettiva che mi aiuta anche a essere più sereno nello svolgimento delle mie funzioni. Abbiamo anche deciso insieme di lasciare i nostri ragazzi nella nostra città di residenza, Salerno, per dare loro dei punti di riferimento fermi come gli amici e consentire loro anche una crescita più serena perchè lo spostamento in città diverse crea sicuramente problemi”.

Salernitano, ma con Bergamo nel destino. La nonna della moglie del Prefetto era infatti bergamasca e già anni fa in casa Forlenza si sentiva qualche parola in dialetto bergamasco: “Lei era bergamasca doc, viveva a Bergamo Alta e si chiamava Quarti – ricorda con un pizzico di commozione – . Mi ha raccontato nel tempo della magia di questa città, della generosità e della caparbietà di questo popolo. Lei stessa aveva i valori tipici del bergamasco e anche diventando più anziana, nonostante tanti problemi personali, è riuscita a rialzarsi. Se conosco parole in dialetto? Pota”.

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