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A seriate

La sicurezza si insegna anche a scuola: Ats incontra 150 studenti delle superiori fotogallery

Incontro formativo per le classi terze degli istituti ‘Lotto’ di Trescore, ‘Quarenghi’ di Bergamo e la Scuola Edile nella XX Giornata mondiale della sicurezza sul lavoro

Seriate. Ogni giorno, sui luoghi di lavoro della Bergamasca, si registrano 30-35 infortuni: dalle piccole ferite ai traumi cranici. Numeri che, su base annua, significano 10-12mila episodi.

“Con punte di 14mila infortuni, negli anni peggiori”. Dati allarmanti, quelli che Sergio Piazzolla, dirigente medico dell’ATS di Bergamo, ha esposto questa mattina ai circa 150 studenti delle classi Terze di tre Superiori (il ‘Lotto’ di Trescore, il ‘Quarenghi’ di Bergamo e la Scuola Edile) che hanno affollato l’aula magna dell’Istituto di Seriate, in occasione della celebrazione della XX Giornata mondiale della sicurezza sul lavoro.

Inquietanti anche i dati relativi alle morti sul lavoro, in provincia. Nel periodo compreso fra il 2012 e il 2022, l’ATS ne ha registrate ben 55 (il 31% delle quali ha riguardato il settore edile, mentre la fetta maggiore, pari al 35% ha avuto per tragico teatro ambienti del manifatturiero)! E nei primi quattro mesi del 2023, altri due lavoratori hanno perso la vita mentre lavoravano.

Un’occasione, l’ennesima, per ricordare ai ragazzi (e alle ragazze) che fra qualche anno inizieranno a lavorare nel comparto delle costruzioni, che la questione Sicurezza è una priorità.
E per darne dimostrazione pratica, Riccardo Bottazzoli, responsabile Formazione e Consulenza tecnica Sicurezza della Scuola Edile, ha invitato sul palco sei studenti (uno in rappresentanza di ciascuna delle sei classi presenti) chiedendo loro di indossare tappi antirumore. La prima, è stata una prova di velocità. I ragazzi se la sono cavata, ma quasi tutti, nella fretta, hanno commesso errori. La proiezione di un video-tutorial è servita a mettere a fuoco gli sbagli in cui sono incorsi, per poi correggerli durante il secondo tentativo. Che è andato decisamente meglio. Affinate ulteriormente le conoscenze tecniche di questo DPI (Dispositivo di protezione individuale ndr), il terzo round è stato quasi perfetto.

Un warning iniziale (i dati di infortuni e di incidenti mortali) e una dimostrazione pratica (per l’uso corretto di strumenti che evitano di entrare in contatto col pericolo) sono stati i due elementi scelti per tratteggiare nel corso del seminario, uno spaccato del settore, uno dei più importanti dell’economia bergamasca.

“Da due-tre anni, il comparto gode di buona salute” ha esordito Fabrizio Plebani, direttore della Scuola Edile oltre che della Cassa Edile. “Sono un migliaio le imprese che hanno sede in provincia e che, complessivamente, danno lavoro ad oltre 11mila addetti: 9500 lavoratori e circa 2mila impiegati”.

Un settore dinamico, che sta velocemente cambiando. “Il mestiere in cantiere è molto diverso da com’era solo 5-10 anni fa” ha proseguito il direttore, “e fra 5-10 anni sarà assai diverso da quello di oggi”. Complici sia la tecnologia, che fa continui passi in avanti, sia l’inserimento nel ciclo produttivo di nuove (anche se drammaticamente poche, rispetto alla domanda) leve che, un po’ per volta, prendono il posto di maestranze sempre più avanti con gli anni.

“Fattori – ha proseguito il direttore – che fanno di voi ragazzi, risorse importantissime”.

Se, come è stato più volte detto nel corso della mattinata, tentare di cambiare i comportamenti di un muratore con tanti anni di esperienza sulle spalle è un’impresa titanica, tanto vale investire
immediatamente sui giovani le cui menti possono recepire sia le novità in ambito tecnologico sia comprendere che “per lavorare bene in un settore che si innova così rapidamente, bisogna farlo in assoluta sicurezza”.

Un ‘la’ che, Piazzolla, ha colto al volo: “Noi, in ATS – ha detto il dirigente medico – abbiamo un estremo bisogno di tecnici per la Salute e la Sicurezza. Una professione alla quale ci si può avvicinare dopo aver conseguito una laurea triennale ad hoc, purtroppo non ancora attiva all’Università di Bergamo”.

Un’ultima esortazione ai partecipanti alla XX Giornata mondiale della sicurezza sul lavoro, l’ha rivolta Stefano Remuzzi, neodirettore Ufficio pastorale sociale del lavoro della Diocesi di Bergamo: “Dovete ripartire da quattro ‘A’: Animare il lavoro, facendo in modo che sia sempre più bello; Abitare il lavoro, rendendolo ogni giorno di più attraente, gradevole, piacevole e stimolante; Appassionarvi al lavoro e Accompagnare il lavoro, durante gli inevitabili mutamenti che lo contrassegneranno nel corso del tempo”.

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