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Sabato 1 aprile (ore 15) allo "zini"

Atalanta, caccia ai tre punti: e Zapata rilancia la sfida a Doni

Sabato 1° aprile compleanno per entrambi e Duvan con una doppietta può raggiungere Cristiano. Attenti alla Cremo, che ha già fermato sullo 0-0 il Milan

Se non bastassero i tre punti, che già non contano poco, a mettere un po’ più di pepe su Cremonese-Atalanta c’è una doppia ricorrenza. E cioè la sfida fra i due principali bomber della storia nerazzurra, Doni (oggi 50 anni, buon compleanno a Cristiano, leader indiscusso con 112 gol) e Zapata (buon compleanno a Duvan, oggi 32 anni), che insegue con 67 gol nell’Atalanta il primato in A, appunto, di Doni, ancora primo a quota 69.

È anche probabile che Gasperini riparta con la coppia dei colombiani schierata all’inizio contro l’Empoli: Zapata e Muriel hanno dimostrato progressi nell’ultima partita casalinga, certo manca ancora il gol, solo uno a testa. E allora quale occasione migliore per mettere mano (finalmente) a questo record che lo stesso Doni si aspettava venisse battuto da Zapata, prima o poi? Chiaro, Carnesecchi permettendo. Cioè il giovane (22 anni, per Ballardini ormai più che maturo per giocare in Serie A) talento atalantino che oggi, per la prima volta, sfida la sua squadra. O meglio, il club proprietario del suo cartellino, che sette mesi fa l’ha rimandato in prestito a Cremona, puntando ancora su Musso e in alternativa su Sportiello. All’andata Carnesecchi aveva ancora la spalla fuori uso e giocò Radu, ora tocca a lui sfidare il suo passato e, magari, il suo futuro. Anche se, su quello, cioè sul suo ritorno immediato a Bergamo, resta un grosso punto interrogativo.

Comunque, di motivi per vedere Cremonese-Atalanta ce ne sono parecchi, al di là dell’eterno patema del tifoso che una volta soffriva per conquistare punti salvezza (e tanto valevano i derby lombardi con i grigiorossi) e oggi, bontà Gasp e i suoi ragazzi, quando i cuori nerazzurri (oggi saranno quasi 2500 bergamaschi allo “Zini”) per riconquistare l’Europa. Di quale coppa si potrà parlare lo sapremo solo fra 11 partite, compresa quella di oggi. Ancora tanti punti, quindi: inutile fare i conti pensando alle fatiche delle avversarie impegnate al mercoledì o al giovedì. O, se vogliamo, della stessa Cremonese che mercoledì 5 aprile tornerà in campo allo “Zini” per giocarsi la prima semifinale di Coppa Italia, contro la Fiorentina.

No, l’Atalanta deve pensare a sè stessa e ribadire, nel gioco e con i gol, la buona impressione mostrata contro l’Empoli. Anche senza Koopmeiners, che conferma la propria assenza, però i segnali positivi lanciati quindici giorni fa aspettano un’altra dimostrazione concreta. Che vuol dire anche, sottinteso, un’altra vittoria. In teoria potrebbe essere anche più semplice, considerando il rendimento esterno dei nerazzurri, che sono la terza forza della Serie A fuori casa, con 24 punti sui 45 totali, dopo Napoli e Lazio. E come al solito conterà molto quello che si definisce l’approccio alla partita, essere da subito sul pezzo per evitare distrazioni e gol subiti che potrebbero risultare fatali. La Cremonese sarà anche ultima, però a casa sua ha già fermato il Milan sullo 0-0, a novembre ancora con Alvini (ex AlbinoLeffe) allenatore e all’inizio di gennaio ha perso solo per 1-0 contro la Juve, per un gol di Milik al 91′. Però c’è anche un certo Hojlund caricatissimo dopo i cinque gol segnati con la Danimarca: lui e Lookman sono pronti a ripartire.

Tanto per tenere su le antenne vale poi la pena ricordare il pareggio dell’andata. Vero che sono passati ben sei mesi da quell’11 settembre, con i gol di Demiral e Valeri nel secondo tempo e un’Atalanta ben diversa da quella che vedremo oggi, allora con Okoli, Hateboer, Koopmeiners, Soppy, Malinovskyi. E anche Demiral non è detto che parta tra i titolari, con i tre di difesa che si dovrebbero confermare, cioè i nazionali Toloi e Scalvini e in mezzo Palomino.
Infine, vale la pena riuscire a portare via i tre punti pensando anche a quanto è lontana l’ultima vittoria atalantina in Serie A, a Cremona. Praticamente, Zapata era nato da pochi mesi: il 29 settembre 1991 segnarono Stromberg e, dopo il rigore di Dezotti, la rete decisiva di Bianchezi, che regalò il 2-1 all’Atalanta di Bruno Giorgi. Bianchezi replicò al ritorno su rigore, con finale amaro per il famoso gol di Rampulla al 90′. Ma, quella, è un’altra storia.

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