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Bergamo

Al Creberg l’“Extra Libertà” di Alessandro Siani: offline e felici

Davanti a circa 1500 spettatori, l’attore e regista napoletano porta in scena una comicità agile e travolgente tra giochi di parole, provocazioni, luoghi più e meno comuni e il suo dialetto che la fa da padrone

Bergamo. Leggeri: è così che ci si sente dopo due ore trascorse in compagnia di Alessandro Siani in occasione del suo spettacolo “Extra Libertà” che, nella serata di lunedì 27 marzo, raggiunge il Teatro Creberg di Bergamo – e circa 1500 spettatori provenienti da tutta Italia –, portando una fresca ventata di sana spensieratezza.

L’attore e regista napoletano porta in scena una comicità agile e travolgente tra giochi di parole, provocazioni, luoghi più e meno comuni e il suo dialetto che la fa da padrone. Tutti ridono. Tutti ridono di tutto: dalle risapute differenze tra nord e sud a quelle tra uomini e donne; dall’incoerenza della politica agli effetti del divario generazionale.

Al potere che conferiamo alla tecnologia, sempre più capace di risucchiarci e trasportarci altrove. Di controllarci. Di farci perdere il momento, privarci di emozioni immediate, a un passo da noi, ma che puntualmente ignoriamo perché convinti di avere tutto sul palmo di una mano. Siani, a questo proposito, ricorda al pubblico di restare offline per tutta la durata dell’esibizione. “Godetevi lo spettacolo”, chiede. Nulla di più.

Gli applausi precedono, accompagnano e seguono la sua entrata in scena. Siani viene introdotto da una musica allegra e luci caleidoscopiche che rendono l’atmosfera quasi familiare; non perde tempo e scende subito dal palco, gira tra il pubblico, stringe la mano ai più e abbraccia chiunque gli si avvicini. Ha parole d’affetto per tutti e grazie alla sua spontaneità e al suo calore il teatro è ancor più casa, luogo di condivisione di pensieri e sorrisi.

Abbandonarsi alla sua comicità è semplicemente inevitabile, tanto è pulita, spesso immediata e sempre ponderata, mai banale o scontata. Siani presenta agli spettatori scene di vita quotidiana e, innescando risate fragorose, si muove con disinvoltura tra una riflessione e l’altra.

Soprattutto, allude alla libertà. Di pensiero, di stampa, di espressione. Una libertà che, senza far rumore, ci scivola dalle mani e di cui sentiamo poi la mancanza. Ma “poi” è troppo tardi. Così, l’attore regala a ognuno la possibilità di accoglierla subito.

La libertà di trascorrere una serata senza pensieri. E di sentirsi felici. Felici e leggeri.

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